Page 83 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Lettere filosofiche e scientifiche

tima, ovvero per l’ultima discomposizione possibile ciò, che non sarebbe, che imperfet-
ti mescolamenti, ovvero grossolane separazioni di alcune parti. La scoperta dello spec-
chio di Archimede fatta dal Sig. Buffon, ci fa conoscere, che si potrebbero costruire
delle torri ardenti, ovvero degli Anfiteatri pieni di specchi, i quali produrrebbero un
fuoco, la di cui violenza non avrebbe forse altri confini, che quelli del Sole medesimo.


Eletricità

Che diremo noi dell’altro fuoco nascosto in tutti i corpi, che in questi ultimi tempi si è
avuta l’industria di scoprirvi, d’estrarne, e di raccoglier, per così dire, dove si vuole, per
fargli fare dipoi tutti i prodigi, che si veggono nell’esperienze dell’Elettricità? Queste
sono così maravigliose, ed i successi hanno così poco rapporto con i loro preparativi,
che non si saprebbe quale strada proporre per seguitarli, nè che cosa prescrivere sopra
una così nuova, e delicata materia. Tutto ciò, che può farsi presentemente si è, accumu-
lare quante esperienze fosse possibile, le quali, sebben fatte alla cieca, metterebbero
forse in chiaro tal Fisica.
Tra tutti i Fenomeni della Elettricità, sarà difficile trovarne un altro così maraviglio-
so come quello scoperto dal Franklin, [32] se egli è vero, che questo novo Prometeo abbia
imparato a trarre il fuoco dal Cielo, e a farlo cader sulla terra in goccie impercettibili.
Avvi un altro fuoco su i cieli più dolce, e più rado in queste contrade; Io parlo di
quel fuoco, o sia di quella luce conosciuta sotto il nome d’Aurora boreale. Noi non
siamo forse troppo vantaggiosamente situati per poter fare delle esperienze su questa
luce, la quale qui non si vede, che di rado, e molto elevata sull’Orizzonte; ma potrebbe-
ro tentarsene in quelle provincie, che da essa appariscono inondate; in que’ luoghi vici-
ni al Polo, ov’essa comparisce al Zenit, e dove la vedono infuocare quasi l’intero Emi-
sfero. Si potrebbe vedere di esercitare su questa materia lo stesso potere, che si esercita
sul fulmine, con cui ha essa forse non poca affinità. Io raccomanderei queste esperienze
agli abitanti di quelle contrade, che ho viste, cioè di Torneo, e di Pello, i quali godono
lo spettacolo di questo maraviglioso Fenomeno tutte le notti, nelle quali il sereno
dell’aria loro permette scoprirlo.
Appena i primi miracoli della Elettricità furono scoperti, che si voleva con essi ac-
celerare la vegetazion delle piante, far penetrare la virtù d’un medicamento nei nostri
corpi, guarire i paralitici, ed alcuni crederono di esservi già pervenuti. Non sembra pe-
rò, che gli effetti abbiano corrisposto a quanto era stato promesso: La maraviglia, ed il
trasporto cagionati da cose così sorprendenti, ovvero il desiderio di farle anche mag-
giormente valere applicandole a ciò, che più ci interessa, possono scusar questa fretta;
ma non è egli un procurarci degli utili assai grandi l’accrescere le nostre cognizioni, ed
umiliare il nostro spirito?


Esperienze metafisiche
Passiamo a delle esperienze d’un altro genere: Le precedenti non riguardano che i cor-
pi: ve ne sono dell’altre da fare sopra gli spiriti anche più interessanti, e curiose.



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