Page 78 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis
Vi è di più; non essendo stata presa nessuna misura nell’Emisfero Meridionale, non
si potrebbe dubitare se questo Emisfero sia simile all’altro? se la Terra non fosse forma-
ta di due semisferoidi ineguali appoggiate sopra una base medesima?
Le osservazioni della Parallasse della Luna possono tor via tutti questi dubbi col
determinare il rapporto delle corde degli archi differenti del Meridiano: Perchè queste
corde essendo le basi dei triangoli formati dalle due linee condotte dalle loro estremità
persino alla Luna; le osservazioni della Luna, fatte in tre punti del medesimo Meridia-
no, darebbero immediatamente il rapporto di queste corde. Stando un Osservatore al
Capo di buona Speranza, e l’altro a Pello, ve ne vorrebbe un terzo, il quale si potrebbe
situare a Tripoli, ovvero in Candia. [28] E sono di parere, che non si dovesse omettere
questa circostanza, la quale nel medesimo tempo che sarebbe molto utile per conferma-
re la parallasse della Luna, servirebbe a far conoscere la figura della Terra assai meglio
di quello, che si è conosciuto finora.
Utilità del supplizio dei rei
Ella è una cosa di già stata molte volte proposta, che ha meritato l’approvazione di al-
cuni sovrani, ma che è pertanto restata sempre ineseguita, che nel castigo dei colpevoli,
l’oggetto di cui non è stato finora, che quello di rendere gli Uomini migliori, ovvero
solamente forse più sottomessi alle leggi, si prendessero di mira delle utilità di un altro
genere. Ciò non sarebbe, che un adempire sempre più compiutamente l’oggetto di que-
sti castighi, che in generale, non è che il bene della società.
Si potrebbe così instruirsi della possibilità, o impossibilità di molte operazioni, che
l’arte non osa intraprendere. E di quale utilità non è ella la scoperta di una operazione,
che salva tutta una spezie di Uomini lasciati in preda senza speranza a lunghi dolori, ed
alla morte?
Per tentare queste nuove operazioni sarebbe d’uopo, che il reo ne preferisse l’espe-
rienza a quel genere di morte, che avesse egli meritata, e sembrerebbe anche giusto
d’accordar la grazia a colui, il quale vi sopravvivesse, avendo in qualche maniera espiato
il suo delitto coll’utile, che avrebbe egli arrecato.
Vi sono pochi Uomini condannati alla morte, i quali non le preferissero l’operazio-
ne più dolorosa, ed anche quella, a cui fosse attaccata la minore speranza. Per altro,
l’esito dell’operazione, e l’umanità esigendo, che se ne diminuissero quanto fosse pos-
sibile i dolori, ed il pericolo, sarebbe necessario, che si esercitasse prima su dei cadave-
ri, dipoi su gli animali, particolarmente su quelli, le parti dei quali hanno maggiore con-
formità con quelle dell’Uomo, e finalmente sull’Uomo.
Io non prescrivo le operazioni, dalle quali si dovesse incominciare; ma senza dub-
bio esser dovrebbe da quelle, a cui non supplisce giammai la Natura, e per le quali non
ha l’arte finora trovato rimedio. I reni pietrosi p.e. cagionano crudeli dolori, i quali non
si possono nè dalla Natura, nè dall’arte guarire. L’ulcera dall’altra parte fa soffrire alle
donne spaventevoli mali, per i quali non si conosce alcun rimedio. Che cosa non si po-
trebbe allora tentare? Non si potrebbe anche provare a tagliar via queste parti? O si li-
bererebbero quest’infelici dai loro mali, ovvero non si farebbe loro perdere, che una
vita peggior della morte, lasciando loro però fino al fine la speranza.
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