Page 80 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis
Osservazione sulla Medicina
Sono rimproverati spesso i Medici di esser troppo temerarj, ed io loro rimprovererei di
non essere arditi abbastanza. Non escono quasi mai da un picciol circolo di medicamen-
ti, i quali non hanno le virtù, che sono in essi supposte, e non ne esperimentano mai
degli altri, i quali forse le avrebbero. Al caso, ed alle Nazioni selvaggie sono eglino de-
bitori dei soli specifici, i quali son conosciuti, e la scienza dei medici non ne ha trovato
neppure un solo.
Alcuni rimedj singolari, i quali pare, che abbiano avuto altre volte dei buoni eventi,
non sembra, che sieno troppo stati posti in pratica. Pretendono aver guarito degli amma-
lati bagnandoli coll’acqua gelata; forse ne guarirebbero degli altri esponendoli al più
alto grado del caldo. Qui si cerca di fargli traspirare, ed in Egitto gli cuoprono di pece
per loro impedire qualunque traspirazione. Tuttociò meriterebbe d’esser provato.
Un Geometra propose una volta, che per alleggerire qualche parte, dove il sangue
si trovasse in troppo grande abbondanza, ovvero per farlo scorrere in altre parti, fosse
da servirsi della forza centrifuga. Il ravvolgimento, e la macchina, che era per ciò ne-
cessaria, fecero ridere una grave assemblea, e particolarmente i Medici, che vi erano
presenti, ma meglio sarebbe stato farne lo sperimento.
I Giapponesi hanno un genere di Medicina assai diversa dalla nostra. In vece di
quelle polveri, e di quelle pillole, delle quali i Medici riempino i loro ammalati, i Medi-
ci Giapponesi ora gli forano con un ago assai lungo, ora gli scottano differenti parti del
corpo, ed un Uomo di spirito, buono osservatore, e che si applicava alla Medicina XIX
confessa di aver veduto operarsi da questi rimedi delle cure maravigliose. Sono state
fatte in Europa alcune prove delle scottature; Ma queste esperienze non mi pajono ab-
bastanza avanzate, e nello stato in cui è la Medicina, io credo, che quella Giapponese
meriterebbe di essere sperimentata quanto la nostra.
Io confesserò, che son rare le contingenze nelle quali il Medico dovesse provare
sopra gli ammalati delle maniere di guarire nuove, e pericolose; Ma vi sono pertanto dei
casi in cui dovrebbe farlo. In quelle malattie le quali attaccano una intera Provincia,
ovvero tutta una Nazione, qual è quel tentativo che il Medico non potesse intraprendere.
Sarebbe necessario che egli ponesse in uso i rimedj, e i trattamenti i più singolari ed i
più arrischiati; Ma ciò non dovrebbe farsi se non che colla permissione d’un Magistrato
illuminato, il quale avesse riguardo allo stato fisico, e morale del malato su cui l’espe-
rienza far si dovrebbe.
Io crederei molto vantaggioso, che ciascuna spezie di malattia fosse assegnata a
Medici diversi, i quali non si occupassero, che di essa. Qualunque parte dei nostri gros-
solani bisogni ha un certo numero di operaj, i quali non si applicano se non a quella. La
conservazione, e il ristabilimento de’ nostri corpi dipendono da un’arte più difficile, e più
assai complicata di tutte insieme le altre, eppure tutte le parti ne son confidate ad un solo!
Differenti Medici, i quali curano il Vajolo tutti differentemente, hanno poco più, o
meno lo stesso numero di buoni, e di cattivi successi, e questo numero è anche quasi lo
stesso allora quando la malattia è abbandonata alla Natura. Non è questa una certa pro-
va, che per tal malattia non solamente non è stato trovato alcun rimedio specifico, ma
XIX Kemper.
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