Page 72 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis
gnizione del fisico di quei climi, e dei ripieghi che vi si adoprano, è credibile, che arri-
vando più tardi non avrebbero eglino trovato geli, ovvero che quelli da loro trovati non
gli avrebbero impedito di giugnere a una terra, la quale secondo la lor relazione non era
più discosta da loro d’una, o due leghe.
Patagoni
Non è esser visionario, nè lasciarsi trasportare da una curiosità ridicola dire che questa
terra dei Patagoni situata all’estremità Australe dell’America, meriterebbe di essere
esaminata. Tante Relazioni degne di fede ci parlano di questi Giganti, che non si po-
trebbe ragionevolmente dubitare che non vi sieno in questa regione Uomini, la di cui
statura è molto differente dalla nostra. Le Transazioni Filosofiche della società reale di
Londra parlano di un cranio, il quale dovea essere stato di uno di tali Uomini, la di cui
statura, per via di una esattissima comparazione del suo cranio al nostro, apparisce che
dovesse essere di dieci, o di dodici piedi. XVI Esaminando Filosoficamente la cosa, pos-
siamo maravigliarci, che non si trovi fra tutti gli Uomini, che noi conosciamo la stessa
varietà di grandezza, che si osserva in molte altre spezie. Per allontanarsi il meno che è
possibile dalla nostra, da un gran Scimmiotto a un piccolo topo vi è molta più differen-
za, che dal più picciolo Lappone al più grande di questi Giganti, dei quali i viaggiatori
ci hanno parlato.
Questi Uomini meriterebbero senza dubbio di esser conosciuti, e la grandezza del
loro corpo sarebbe forse la meno cosa in loro da osservarsi, poichè le loro idee, le loro
cognizioni, le loro storie sarebbero oggetti di una maggiore curiosità.
Passaggio pel Nord
Dopo la scoperta delle terre Australi ve ne è un’altra affatto opposta, che sarebbe da
farsi nei mari del Nord, e consiste in un qualche passo, che rendesse il viaggio
dell’Indie molto più corto di quello, che fanno i Vascelli, i quali sono fino ad ora obbli-
gati a volteggiare le punte meridionali dell’Africa, ovvero dell’America. Gli Inglesi, gli
Olandesi, e i Danesi hanno spesse volte tentato di scoprire questo passaggio, l’utilità
del quale non è punto dubbiosa, ma tuttavia ne è la possibilità indecisa. È stato cercato
al Nord-Nord-Est, ed al Nord-Ovest, senza però poterlo trovare. Ma nonostante, tali
tentativi (infruttuosi per quelli, da cui sono stati fatti) non lo sono per chi volesse pro-
seguirne le ricerche. Hanno fatto se non altro vedere, che se anche vi è un qualche pas-
so per l’una, o per l’altra parte dove è stato cercato, dee essere estremamente difficile, e
sarebbe necessario traversare alcuni stretti, i quali, in quei mari settentrionali, sono qua-
si sempre otturati dai ghiacci.
L’oppinione, in cui si sono accordati coloro, i quali han cercato questo passaggio si
è, che fosse da tentarsi pel Nord medesimo. Per paura di un troppo gran freddo, se trop-
po si avanzavano verso il Polo, non si sono abbastanza allontanati dalle terre, ed hanno
trovato dei mari serrati dai ghiacci; ossia che i luoghi per dove volean passare non fos-
XVI Transaz. Filosof. N.168 e 169. [Un’altezza di più di 3 metri. N.d.C.].
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