Page 69 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Lettere filosofiche e scientifiche
manca tuttora, e dei mezzi, con i quali si potrebbe compirle, qualunque volta le cure
vostre di gran lunga più importanti vi permettessero di volgere le vostre mire da questa
parte. Ma poichè uno spirito come il vostro dee prestarsi a tutte le cose, e non dee farlo
a niuna, sennonche a porporzione del grado d’utilità, che ella puote arrecare, permette-
temi di spedirvi queste mie riflessioni sopra gli avanzamenti, di cui mi sembra, che più
fossero attualmente bisognose le scienze, affinchè se voi formate sulle cose, che vi pro-
pongo, un giudizio simile al mio, voi possiate metterne in esecuzione qualcuna. Qual
tempo esser vi potrebbe più opportuno, per eseguirlo, di questo, in cui il maggior de’
Monarchi, dopo tante vittorie riportate su i suoi nemici, fa godere a’ suoi Popoli il ripo-
so, e l’abbondanza della pace, avendoli ricolmati di tante sorte di felicità, di modo che
nulla può aggiungersi alla sua gloria se non per via de’ mezzi, la natura dei quali è di
essere inesausti?
Vi sono delle scienze su le quali la volontà dei Re non ha un’immediata influenza,
e non può ad esse procurare avanzamento, se non in quanto che cogli avvantaggi, che
ella unisce ai loro studi, moltiplica il numero, e gli sforzi di quelli, i quali vi pongono
applicazione. Ma ve ne sono delle altre, che per loro avanzamento hanno un necessario
bisogno del poter de’ Sovrani, e queste son tutte quelle, le quali esigono delle spese ec-
cedenti il potere dei particolari, ovvero dell’esperienze nel grado ordinario non pratica-
bili. Ciò che far si potrebbe per l’aumento di tali scienze, è quello appunto, che mi
prendo l’ardire di quivi proporvi.
Terre australi
È noto ad ognuno, che nell’Emisfero meridionale vi è uno spazio incognito, in cui allo-
gare una nuova parte di Mondo più estesa, e niun Principe è curioso di far fare la sco-
perta se sieno terre, o mari, che riempiono un tale spazio, in un secolo, in cui la naviga-
zione è stata condotta ad un punto di perfezione sì alto! Ecco alcune riflessioni da farsi
su questa materia.
Siccome in tutto ciò, che ci è cognito del globo non vi è nessuno spazio di una
estension così vasta come questa incognita spiaggia, che sia affatto occupata dal mare,
così vi è molta probabilità, che vi si trovassero piuttosto delle terre, che un mare se-
guente. A questa riflession generale si potrebbero aggiugnere le relazioni di tutti coloro,
i quali navigando nell’Emisfero Meridionale, scopersero punte, capi, e segni certi di un
continente, dal quale gran fatto non eran lontani. Il numero de’ giornali, onde n’è fatta
menzione è troppo grande per qui riportarlo; ed alcuni di quei capi, i quali si avanzano
più degli altri, sono di già sulle carte segnati.
La compagnia delle Indie di Francia spedì, già sono alcuni anni, a far scoperta delle
terre Australi fra l’America, e l’Africa. Il Capitano Losiero Bouvet, [24] che era incarica-
to di tal spedizione, navigando verso l’Est fra quelle due parti del Mondo, trovò, in un
paragrafo Piramidi, e scavazioni). «D’altra parte si potrebbe anche dire che il sovrano cui Maupertuis
pensa è un interlocutore ideale e, in un certo senso, universale»; cfr. Borghero (2002, p. 49)].
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