Page 70 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis

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giro di 48 gradi consecutivi, dei segni continui di Terre vicine, e scoperse finalmente
verso il 52 mo grado di latitudine un capo, sul quale fu impedito dai geli di disbarcarsi.
Se non era fatta la ricerca delle terre Australi, se non che colla mira di trovarvi un
porto per la navigazione dell’Indie Orientali (che tale appunto era l’oggetto prefissosi
dalla Compagnia) si potrebbe far vedere, che non erano state prese le mire più giuste
per quest’impresa, e che fu troppo presto abbandonata, e si potrebbero dare su tal pro-
posito alcuni consigli; ma siccome non si dee circoscrivere la scoperta delle terre Au-
strali all’utilità d’un tal porto, così al contrario io sarei di parere, che questo fosse uno
dei più piccioli motivi, che dovessero farla intraprendere, poichè le terre situate all’Est
del capo di Bona Speranza meriterebbero d’esser cercate molto più di quelle, che giac-
ciono tra l’America, e l’Africa.
In effetto si vede dai capi, che sono stati scoperti, che le terre Australi di là
dall’Africa s’avvicinano molto più all’Equatore, e si estendono perfino a quei climi,
dove si trovano le più preziose produzioni della Natura.
Sarebbe difficile formarsi delle congetture alquanto fondate sopra le produzioni, e
sopra gli abitanti di queste terre; ma vi è una osservazione ben capace di aguzzare la
curiosità, la quale potrebbe far credere, che vi si troverebbero delle cose assai differenti
da quelle, che si trovano nelle altre quattro parti del Mondo. Si sa di certo, che tre di
queste parti, l’Europa, l’Africa e l’Asia non formano, che un solo continente; l’America
vi è forse unita, ma se ella ne è separata, e che ciò non sia, se non che per mezzo di
qualche stretto, vi sarà potuta essere stata mai sempre una comunicazione fra queste
quattro parti del Mondo, vi si saranno potute estendere le medesime piante, gli stessi
animali, gli stessi Uomini di generazione in generazione, tanto quanto la differenza de’
climi avrà loro permesso di vivere, e di moltiplicarsi, e non avranno ricevute altre alte-
razioni, che quelle, le quali avrà potuto arrecare ad essi tal differenza. Ma non può dirsi
lo stesso delle cose, le quali possono trovarsi nelle Terre Australi, poichè non sono esse
potute uscir fuori del lor continente. È stato fatto più volte il giro del Globo, e sempre
sono state lasciate quelle terre dal medesimo lato, onde è certo che sono esse Isolate, è
che formano per così dire un Mondo a parte, in cui non si può prevedere quai cose si
potessero trovare. La scoperta di queste terre potrebbe dunque produrre degli utili gran-
di pel commercio, e de’ maravigliosi spettacoli per la Fisica.
Del rimanente le terre Australi non si ristringono a questo gran continente situato
nell’Emisfero Meridionale. Avvi verisimilmente tra ’l Giappone, e l’America un gran
numero d’Isole, la scoperta delle quali potrebbe esser molto importante. Sarà da creder-
si, che quelle preziose spezie, divenute necessarie a tutta l’Europa, non crescano che in
qualcuna di queste Isole, delle quali una sola Nazione si è impadronita? Ella stessa for-
se ne conosce delle altre, che le producono medesimamente, ma non si cura peraltro di
farcele note.



XV Noi abbiamo la relazione del viaggio d’un certo Gonneville di Honfleur, il quale nel 1503, essendo
stato sorpreso da una tempesta verso il capo di buona Speranza, fu gettato sopra un Continente, dove passò
sei mesi, ed in cui trovò una terra fertile, dei Popoli colti, e puliti, e soggetti ad un Re, di cui egli condusse
in Francia un Figlio nominato Essomerick. Vera, o favola che fosse questa relazione, non contribuì poco a
fare intraprendere al Capitan Loziero il suo viaggio.

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