Page 61 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Lettere filosofiche e scientifiche

Per ritornare alle cagioni del poco avanzamento fatto dalla Medicina, io credo, che
noi troveremmo la principale nel fine, che si propongono quei che la praticano, e nella
maniera, ond’eglino arrivano a questo fine. In tutte le altre arti sono solamente ricom-
pensati i buoni successi. Il Pittore che ha fatto un quadro cattivo; il Poeta, che ha com-
posta una cattiva commedia, hanno perduto la loro fatica, ed il lor tempo; ma qui sono
pagate così le buone come le cattive riuscite. La fortuna del Medico non dipende, che
dal maggior numero delle sue visite, e dalla maggior quantità dei rimedj da lui ordinati.




LETTERA XVII

Sopra la generazione degli Animali
Fu dagli antichi creduto, che l’Uomo, e la Donna avessero un ugual parte nell’opera
della generazione: che il feto si formasse nella matrice dal mescuglio dei liquori semi-
nali dei due sessi, senza però, che eglino o sapessero, o si prendessero pensiero di sape-
re come addivenisse la cosa. [23]
La difficoltà di comprendere come un Corpo organizzato si potesse formare, ha fat-
to credere a i moderni Fisici, che tutti gli Animali, tutte le Piante, e tutti i Corpi orga-
nizzati fossero tanto antichi quanto il Mondo: Che tutti formati in piccolo nel tempo
della universal creazione non aveano dipoi fatto, e null’altro in avvenire faranno se non
che disvilupparsi, e crescere.
Io non esamino qui, se questo sentimento abbia effettivamente in se qualche cosa di
più filosofico di quello, che ammette le nuove formazioni. Se riconoscendo l’azion di Dio
necessaria alla formazione degli Animali, sia più naturale concepire, che Egli creasse nel
medesimo istante, tutti gli individui, che il credere, che Egli gli creasse in tempi successi-
vi, seppure riguardo a Dio si possa dire, che vi sia qualche successione di tempo.
Io per me credo, che esaminandosi queste questioni, si vedrebbe non esservi nel si-
stema degli sviluppi alcun reale avvantaggio, senza parlare della difficoltà, che si trova
nel supporre tanti gradi inconcepibili di picciolezza attuale di tutti questi Esseri orga-
nizzati contenuti in infinito gli uni negli altri. Pertanto allontanandosi da questo princi-
pio di una formazione simultanea di tutti gli individui, i moderni Filosofi si divisero in
due oppinioni, e formarono due diversi sistemi.
Gli uni considerando, che una intera spezie di Animali usciva dall’Uovo, credette-
ro, che tutti dovessero avere la medesima origine; ed alcuni occhi prevenuti da questa
idea, viddero degli Uovi in quelle parti, che fino allora erano state credute i testicoli
della Donna, e delle Femmine degli Animali quadrupedi. Gli altri avendo scoperto col
microscopio dei piccioli Corpi animati nel seme dei maschi, non dubitarono punto, che
questi Corpi non fossero gli Animali stessi, i quali doveano nascere. Alcuni di questi
ultimi, ammettendo anche gli Uovi, non gli riguardarono se non che, come il domicilio,
e l’alimento del picciolo Animale, che vi si alluoga; gli altri negarono assolutamente gli
Uovi, e credettero che l’Animalino depositato nella matrice vi trovasse tutto l’alimento,
di cui avea di bisogno.



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