Page 59 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Lettere filosofiche e scientifiche

quasi sarei per asserire, che non vi si potesse arrivare; Ma poichè Cartesio si è inganna-
to in una consimile decisione, io non oserò di arrischiarla. Ho conosciuto degli abili
Geometri, i quali cercavano la quadratura del circolo, e ne conosco dei saggi, i quali ne
hanno abbandonata l’idea.



LETTERA XVI

Sopra la Medicina

Di quanto maggiore interesse si è pel Genere Umano una scienza, tanto più grande è ’l
numero di coloro, i quali vi si applicano, lo che dovrebbe farci in essa sperar gran pro-
gressi. La Medicina però non ne ha fatto quasi veruno da duemil’anni in qua, mentre
che sono state portate al più alto punto di perfezione altre scienze, l’oggetto delle quali
è per noi molto meno interessante. Non si può dire però, che tral gran numero di quelli,
che rivolgono le loro applicazioni alla Medicina, non se ne trovino molti dotati di gran
talenti, essendo una giudiziosa osservazione del Cancellier Bacone, che si trovino fra i
Medici molti più soggetti eccellenti nell’altre scienze di quello, che se ne trovino degli
eccellenti nella loro. Questo è egli il difetto di coloro, che vi si applicano, ovvero difet-
to della scienza.
L’oggetto della Medicina è la conservazione, e la riparazione del Corpo umano.
Lasciando a parte l’influenza, che in alcune occasioni rare sembra aver l’Anima sulla
economia animale, si può dire, che il nostro Corpo è una macchina semplice, in cui il
tutto succede secondo le leggi dell’ordinaria meccanica. Ma quanto è ella maravigliosa
questa macchina? Qual numero, quale complicazione di parti? Quale diversità nelle ma-
terie, onde son esse formate? Nei liquori, che vi circolano, ovver che le bagnano?
Io suppongo, che un Uomo instancabile fosse arrivato a conoscere tutte le parti di
questa macchina, le quali possono essere distinte per via de’ sensi; anzi di più, che egli
abbia conosciuto pur tutte quelle, le quali poteano essergli scoperte dai migliori micro-
scopj, l’effetto dei quali però essendo limitato, e terminandosi a un dato grado di pic-
ciolezza, è certo che al di sotto di questo punto vi sono infinite altre parti di più da di-
scoprire di quelle, che da lui si fossero discoperte.
Tutte le cognizioni, che egli possa acquistare sopra le qualità dei liquori hanno for-
se anche un più limitato confine, ed ecco a che si restringe tutta la scienza possibile.
Questa riflessione dovrebbe bastare per far sì, che ogni Spirito saggio disperasse di
poter giugnere a sapere ciò, che è necessario di fare per por riparo a i disordini di questa
macchina. Deriveranno per lo più da qualcuna di quelle parti, le quali non ha potuto
distinguere, ovvero di quei liquori, di cui non conosce null’affatto la natura.
I rimedj, de’ quali egli si serve, benchè in apparenza più semplici, e più esposti a’
suoi sensi, non sono forse da lui meglio conosciuti. Eppure dall’effetto di queste mate-
rie sconosciute, applicate ad una macchina anche più sconosciuta, aspetta un Medico la
guarigione di una malattia, della quale ignora la natura, e la cagione. Un Ottentotto sa-
rebbe tanto capace di accomodare un Orivolo del Graham, [20] quanto il più abile Medico
lo è di guarire colla sua teoria un infermo.


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