Page 60 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis
Il metodo più ragionevole è anche il più negletto, e caduto in questi ultimi tempi in
un grandissimo disprezzo, essendo l’attributo d’Empirico diventato un’ingiuria pel pic-
ciol numero dei Medici dai quali è seguitato. Egli è vero, che i più non l’usano se non
perchè non hanno la sublimità del talento de’ loro confratelli per ragionare sulle malat-
tie, e sopra i rimedj; ma questo difetto sarebbe una gran sorte per loro, e anche più
grande per coloro, co’ quali eglino trattassero, se fosse da essi un tal metodo esattamen-
te pratticato.
Sembrerà forse un paradosso dire, che i progressi fatti dalle scienze negli ultimi se-
coli, sono stati ad alcune di esse pregiudizievoli; ma la cosa è vera pur troppo. Colpiti
dai vantaggi delle scienze matematiche, le hanno volute applicare persino a quelle, che
non ne erano null’affatto suscettibili, ovvero che non lo erano ancora.
Eransi applicati assai felicemente i calcoli geometrici a i maggiori fenomeni della
Natura, ma allora quando si è voluto scendere a una fisica più particolare, l’esito non è
stato lo stesso, ma nella Medicina è riuscito anche meno.
Io ho conosciuto un Medico famoso, il quale avea matematicamente calcolato tutti
gli effetti delle differenti sorte di salasso: le nuove distribuzioni, che si doveano fare del
sangue, e i differenti gradi di velocità, che acquista, o perde in ogni arteria, ed in ogni
vena. Era il suo libro per consegnarsi alla stampa, allora quando, per qualche picciolo
scrupolo, l’Autore mi pregò di esaminarlo: conobbi subito la mia insufficienza, e rimes-
si la cosa ad un gran Geometra, [21] il quale avea poco prima pubblicata una eccellente
opera sul moto de’ fluidi. Lesse egli il libro sul salasso, e vi trovò sciolta un’infinità di
problemi indissolubili, dei quali l’Autore non avea sospettato la difficoltà, e fece vede-
re, che in esso non vi era neppure una sola proposizione, che potesse sussistere. Il Me-
dico gettò sul fuoco il libro, ma non per questo desistè egli dal far salassare i suoi am-
malati a misura della sua teoria.
È un errore quasi universale quello di credere, che il più abile Anatomico sia anche
il miglior Medico. Ippocrate non pensava così allora quando egli disse, che l’Anatomia
era men’utile al Medico, che al Pittore. E se la cosa avesse bisogno di un’altra autorità,
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l’Ippocrate de’ nostri tempi Sydenham [22] ha creduto lo stesso.
Io ho parlato qui degl’inconvenienti, i quali possono risultare dal credere, che sia
applicabile il calcolo matematico alla macchina del Corpo umano. L’imperfetta cogni-
zione di questa macchina può ben più spesso condur fuori di strada il Medico, che diri-
gerlo; ed un’altra sorgente d’errori si è la mancanza della cognizione dei rimedj. Si leg-
gano i libri, che ne trattano, e sembrerà, che non vi sia malattia, che non si debba cedere
alla loro virtù; ma se si osservano gli effetti di ciascuno di essi, si vedrà, che eccettuata
la Chinachina, l’Oppio, ed il Mercurio, le virtù di tutti gli altri sono immaginarie.
Io non vorrei però che si deducesse da quanto ho detto fin qui, che essendo amma-
lato, io fossi per disprezzare il soccorso dei Medici. Ho fatto conoscere qual metodo
preferirei; ed in effetto se se ne trovasse Uno, il quale opponesse un modesto silenzio a
i discorsi de’ suoi confratelli: che osservasse tutto: che non spiegasse niente, e che bene
riconoscesse la sua ignoranza, io lo crederei il più abile di tutti.
IX Sydenham Tract. de Hydrope.
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