Page 51 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Lettere filosofiche e scientifiche
sino a degli anni. E sopra una vita, l’ordinaria di cui durazione non è che alcuni giorni,
sono da reputarsi più assai alcuni anni, che sarebbero per noi molti secoli.
Se dunque si potesse trovar l’arte di rallentare la vegetazione de’ nostri corpi, forse
si arriverebbe ad accrescer di molto la durata del nostro vivere. Ovvero se si potessero
tenere i corpi in una sospensione più perfetta delle loro funzioni, forse si arriverebbe a
rimettere diversi periodi della nostra vita a tempi molto lontani.
Io sarei altrettanto chimerico quanto coloro, i quali cercano il segreto dell’immor-
talità, se volessi dar questi per mezzi attualmente applicabili, onde allungare la vita
umana; ma non sono neppur tanto timido, che non osi creder possibile qualche cosa di
più di ciò, che si osserva nel di lei corso ordinario. La Natura dà prove ogni momento
di mantenere in tutte le sue operazioni una grande analogia, e che ella ha trattato con
molta uguaglianza la Spezie Umana, e quella degli Animali.
LETTERA XII
Sopra la pietra filosofica
Sono trattati da matti coloro, i quali cercano la pietra filosofica, ed è ciò con ragione; ed
è così poco probabile, che essi la trovano, come è probabilissimo che ricercando sieno
eglino per rovinarsi. Si raccontano, è vero, mille storie maravigliose su questa materia,
e da persone, le quali non hanno alcuno interesse nell’ingannare, son esse raccontate.
Un Principe di Germania, Uomo di spirito, m’assicurò un giorno, che avendo alloggiato
in sua casa un Adepto, a cui egli non avea somministrato, che il nutrimento, e il carbo-
ne, si vide un giorno a capo di alcuni mesi comparire quell’Uomo, il quale prendendo
da lui congedo, lo regalò di 15 marche d’oro. Il secreto del rimedio universale cammina
per ordinario con questo come se l’uno senza l’altro non fosse abbastanza prezioso.
Quasi tutti coloro, che sanno far l’Oro, sanno anche prolungar la vita persino a più se-
coli. Quando eglino hanno esercitata la loro arte per qualche centinaro d’anni in Euro-
pa, si ritirano nel Mogol, scorrendo, ed arricchendo in miserabili arnesi, tutte le contra-
de della terra.
Io non mi divertirò a raccontare tutte le storie di questa spezie, nè tutte le operazio-
ni maravigliose di cui son ripieni i libri degli Alchimisti, ma osserverò, che fra i più
abili Chimici, mentre gli uni passano la loro vita in questa ricerca, gli altri se ne beffa-
no, e credono la cosa impossibile. È degno di un Filosofo l’esame della possibilità di
questo Problema, senza prendersi grand’affanno di scioglierlo.
La Fisica lo ridurrà a tre capi. 1. O tutta la materia è omogenea; ed allora i diversi
corpi della Natura non differiscono che per le differenti figure, e per le differenti dispo-
sizioni delle parti di detta materia.
2. Ovvero tutte le parti della materia si riducono a un certo numero di generi, i qua-
li sono gli elementi di tutti i corpi, tali all’incirca, quali i Chimici gli suppongono,
quantunque eglino non sieno d’accordo nè sul numero, nè sulla natura dei loro elemen-
ti: ed allora i corpi non differiscono se non che per le differenti dose, e combinazioni di
questi ingredienti.
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