Page 45 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Lettere filosofiche e scientifiche

Uno dei maggiori Ingegni della nostra nazione in una sua opera eccellente compar-
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sa anni sono fece l’esposizione la più favorevole che si poteva di questo sistema, e ne
pose in chiaro l’inconsistenza, ed i difetti; Ma i Filosofi Tedeschi si contentarono di
dire, che egli non lo avea null’affatto capito.
Qualunque sia il sistema delle Monadi, egli è probabile che sia per durare persino a
tantochè vi saranno Filosofi in Germania; Perché, siccome egli è fondato sopra degli
Esseri invisibili, i quali non si manifestano, e non sono smentiti da alcun fenomeno,
sarà sempre impossibile dimostrare, che non vi sieno in natura tali Esseri, ed il rispetto
per Leibnizio persuaderà sempre che essi vi sono.
Diamo adesso un’occhiata a ciò, che succedeva in Francia, e in Inghilterra, mentre
in Germania si facevano tali avanzamenti.
Malebranche, sulle traccie di Cartesio, avea posto le sue idee metafisiche in ordine
sistematico. Tutto lo spirito, e tutta la fantasia di un Uomo che possedeva molto
dell’uno, e dell’altra, produssero appena un sistema, di cui non persuase se non pochi
suoi contemporanei e che non ebbe dopo la di lui morte neppure un seguace.
Loche [16] passò la sua vita ricercando qualche verità, e tutta la sua fatica si terminò
nel trovar la scusa de’ nostri errori.
Alcuni pensieri del Leibnizio hanno partorito immensi volumi, ed eterni sistemi.
Gl’Inglesi nella Metafisica non vedevano che tenebre: I Francesi vi travedevano qual-
che chiarore: I discepoli di Leibnizio svelatamente comprendevano la natura delle cose.



LETTERA VIII

Sopra le Monadi

Sono stati posti in imbroglio i partigiani delle Monadi, loro domandando, quante di esse
erano necessarie per formare un corpo. Eglino non sapevano, ovvero non si sovveniva-
no più, che i Corpi non son composti di Monadi, e che la loro presenza, non è che la
percezione di una Monade, la quale ha la forza di rappresentarsele.
Forse l’Autore stesso di tal sistema ha contribuito anch’egli a porre i suoi discepoli
in questo intrico; oppure chi sa se lo stesso Leibnizio avesse delle sue Monadi un’idea
che potesse porlo a coperto di tali difficoltà? Almeno in diverse occasioni si è egli spie-
gato in maniera da farne assai dubitare. Quando egli diceva per esempio: Che nella sua
tazza di caffè poteva forse esservi una folla di Monadi, le quali sarebbero un giorno
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altrettante Anime Umane; non sembrava, che egli le riguardasse come esseri notanti
nel suo caffè, ovvero come Zucchero allora quando in esso è disciolto? Se egli avesse
detto, il mio caffè non è che un fenomeno, la di cui percezione è eccitata da qualche
essere, che non è proprio del caffè, i suoi discepoli non sarebbero stati imbrogliati a
rispondere alla domanda di quante Monadi son necessarie per formare un corpo.



III Trattato de’sistemi dell’Abbate di Condillac.
IV Leibniz. Princip. Philos. More Geom. demonst. Theor. LXXXVI. schol. 3.

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