Page 17 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Maupertuis scienziato e filosofo del vivente

secreti della natura, avea compresa la difficoltà di ridurne le operazioni alle leggi
comuni del moto, ed era stato obbligato a ricorrere a certe forze, che stimò egli,
ch’esser potessero più favorevolmente ricevute sotto il nome di relazioni, ma re-
lazioni che fanno, che ogni qual volta due sostanze, che hanno qualche disposi-
zione a congiungersi l’una con l’altra, si ritrovan unite insieme e se ne soprag-
giunge una terza che abbia relazione maggiore con l’una delle due, ella va ad
unirvisi, facendo ritirar l’altra. Non posso dispensarmi dall’avvertire in questo
luogo, che queste forze e queste relazioni non sono altra cosa che quella che dai
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filosofi più ardimentosi viene chiamata attrazione. […] Se questa forza esiste
in natura, per qual ragione non potrebb’ella aver luogo nella formazione del cor-
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po degli animali?
E poco oltre:

Non si dee credere, che non vi sieno ne’ due semi, che le parti precisamente, che
formar debbono il feto, o quel numero di feti che dee portare la femmina; ognuno
de’ due sessi ne somministra senza dubbio, molto più del bisogno. Ma le due parti
che debbono toccarsi, essendo una volta unite, una terza che avrebbe potuto aspi-
rare alla stessa unione, non ritrova più il suo posto e se ne resta inutile. Quindi na-
sce, che mediante queste iterate operazioni, vien l’infante formato delle parti del
padre e della madre, e porta sovente seco contrassegni visibili ch’egli partecipa
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dell’uno e dell’altra.
Tali caratteri ereditari parentali, non solo possono apparire o scomparire, a seconda
della loro maggiore o minore affinità reciproca, ma possono anche eclissarsi nella
generazione dei figli per riemergere, intatte nella loro espressività ‘fenotipica’, in
quella dei nipoti.

I figliuoli rassomigliano per ordinario ai lor genitori: e le stesse varietà, con le
quali nascono, sono sovente effetti di questa rassomiglianza. Se si potesse tener
dietro a queste varietà, ritroverebbesi forse l’origine loro in qualche sconosciuto
antenato. Esse si perpetuano col mezzo di replicate generazioni d’individui, che le
hanno; e si cancellano col mezzo di replicate generazioni, che non le hanno. Ma
quel ch’è forse ancora più sorprendente si è, il vederle, dopo qualche interruzione,
di bel nuovo ricomparire; il vedere il figliuolo che non rassomiglia né al padre, né
alla madre, nascere con le fattezze dell’avolo. Questi fatti per quanto sieno mara-
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vigliosi, sono tanto frequenti, che non si possono rivocare in dubbio.
A differenza del preformismo, l’interpretazione epigenetica, basata sull’attrazione di
particelle simili provenienti da entrambi i genitori, poteva anche facilmente spiegare la
nascita di individui con gravi difetti fisici. La scarsità o poca affinità reciproca di tali
particelle parentali sarebbe stata infatti responsabile della nascita di animali con defi-
cienze fisiche o comportamentali, i cosiddetti ‘mostri per difetto’ (monstre par defaut);

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Maupertuis (1767, pp. 94-95).
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Maupertuis (1767, p. 96).
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Maupertuis (1767, p. 97).
45
Maupertuis (1767, pp. 118-119).
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