Page 15 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Maupertuis scienziato e filosofo del vivente

visione atea e materialistica della vita: queste erano la teoria dell’attrazione gravitazionale
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di Newton e la teoria delle affinità chimiche. A suo avviso, le particelle organiche che
rappresentavano le caratteristiche fisiche dei genitori, una volta venute in contatto reciproco
in seguito al rapporto sessuale, non si sarebbero urtate a caso, come la fisica cartesiana co-
stringeva a sostenere, ma avrebbero interagito in modo ordinato in virtù di specifiche forze
attrattive o repulsive, e di peculiari affinità chimiche.
La formazione newtoniana permise dunque a Maupertuis di superare il modello corpu-
scolaristico cartesiano, ancora condiviso dalla maggior parte dei suoi contemporanei, e di
proporre una teoria del vivente in cui l’organizzazione diventava un fenomeno intrinseco
alla materia, e l’organismo il prodotto di leggi naturali autosufficienti.
L’occasione per attaccare pubblicamente l’imperante teoria preformista si presentò nel
1744, quando a Parigi venne impietosamente esposto in un salotto parigino, alla stregua di
un fenomeno da baraccone, un bambino nero affetto da albinismo. Alla vista del piccolo,
anche Maupertuis si cimentò nell’interpretazione del caso, riproponendo, con sorpresa, la
vecchia e screditata teoria dell’epigenesi rielaborata alla luce della fisica newtoniana.
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Richiesto in privato, da una misteriosa nobildonna, di dare alle stampe la sua brillante
spiegazione, Maupertuis pubblicò quello stesso anno, in forma anonima, la Dissertation
physique à l’occasion du Nègre blanc, e l’anno successivo, sempre anonima, una sua
riedizione ampliata dal titolo Vénus physique, contenant deux dissertations, l’une sur
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l’origine des hommes et des animaux, et l’autre sur l’origine des noirs. Con quest’opera
polemica, apparentemente scritta con gusto libertino per il diletto delle dame di corte,
ma in realtà indirizzata ai colleghi delle accademie europee, Maupertuis creò una cesura
nel dibattito scientifico e filosofico sulla generazione e lo sviluppo del vivente, e aprì
nuove prospettive nella cultura illuministica, prefigurando vagamente, ma con
sorprendente intuito, concetti biologici e meccanismi molecolari che saranno alla base
dell’evoluzionismo di Charles Darwin (1809-1882), della genetica di Gregor Mendel
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(1822-1884) e del mutazionismo di Hugo de Vries (1848-1935).
In effetti, un attento lettore di oggi non può non stupirsi allorché Maupertuis,
all’argomentata critica al preformismo – basata da una parte sulle esperienze anatomiche di
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Harvey e dall’altra sulla semplice osservazione degli organismi viventi – fa seguire la
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propria brillante ipotesi epigenetica dai toni vagamente mendeliani.
Per ispiegare al presente tutti questi fenomeni, cioè la produzione delle varietà ac-
cidentali, la successione di queste varietà d’una in altra generazione, e finalmente

31 L’affinità chimica è una proprietà degli elementi chimici. Storicamente essa indicava la ‘tendenza’ di
due sostanze a combinarsi. La prima tavola delle affinità chimiche venne pubblicata e presentata
all’Accadémie Royale des Sciences di Parigi dal chimico Étienne-François Geoffroy (1672-1731) nel 1718;
cfr. Maupertuis (1767, pp. 94-96). Per l’influsso di tale teoria su Maupertuis, si veda Terrall (2002, pp. 215-218).
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Cfr. Maupertuis (1744, Preface).
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Maupertuis (1745); cfr. Terrall (2002, pp. 207-211).
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Cfr. Bernardi (2000a, p. 583).
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Cfr. Maupertuis (1767, pp. 36-45).
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Con ciò, in accordo con Barsanti, non si vuole sostenere che Maupertuis «aveva già detto, magari anche
solo ‘in approssimazione’, tutto ciò che avrebbe poi svelato Mendel» (Barsanti 1983, p. 14), ma soltanto
suscitare nel lettore lo stupore per l’originalità, l’acutezza, e soprattutto la lungimiranza di molte sue
intuizioni biologiche. Cfr. Glass (1959).
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