Page 12 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
P. 12







Federico Focher

Sarà in questi ‘anni ruggenti’ della filosofia naturale che un giovanissimo svizzero,
Charles Bonnet (1720-1793), entusiasmato dalla lettura dell’opera di Réaumur,
14
descriverà la partenogenesi degli afidi (1740), e che un suo lontano cugino, Abraham
Trembley (1710-1784), allora precettore presso una facoltosa famiglia dell’Aia, scoprirà,
e studierà poi con grande cura sperimentale, la rigenerazione e la gemmazione del polipo
15
d’acqua dolce (1744). Inutile dire che gli studi di questi autori, una volta pubblicati,
suscitarono enorme scalpore non solo nelle accademie, ma anche nei salotti della nobiltà
europea, poiché o mettevano in dubbio concetti, come la generazione sessuata e l’indi-
visibilità dell’anima, che erano assunti come dogmi indiscutibili, oppure confermavano
idee, come la Grande catena dell’essere, o la gradualità della Scala Naturæ, che af-
16
fondavano le loro radici addirittura nella cultura greca del IV secolo a.C. Che cos’era,
infatti, per l’uomo dell’Ancien Régime il polipo di Trembley, se non l’anello di con-
17
giunzione tra i vegetali e gli animali, o il corallo, se non il collegamento tra il regno
minerale e il regno vegetale?
La maggiore attenzione che, in generale, la scienza europea sembrava ora rivolgere
ai fenomeni della vita rispetto a quelli astronomici si rispecchiò, da un punto di vista
biografico, nell’evoluzione degli interessi scientifici di Maupertuis: dopo anni dedicati
allo studio della matematica, della fisica e dell’astronomia, egli cominciò infatti ad ap-
passionarsi ai fenomeni naturali che ruotavano intorno alla genesi dell’essere vivente:
la formazione dell’individuo, la natura dell’ereditarietà e l’origine delle specie.
In verità già una decina di anni prima Maupertuis si era dedicato en passant al-
lo studio degli esseri viventi, pubblicando due lavori di carattere prettamente de-
18
scrittivo, ma ora, risolto con successo il problema della forma della terra, sentiva
che era venuto anche per lui il momento di scendere nella scottante arena dove si
scontravano, con alterne fortune, i sistemi dei preformisti, degli epigenisti, degli
ovisti, degli animalculisti, dei fissisti e dei trasmutazionisti. Sarà proprio su questo
vivace terreno che l’anticonformista Maupertuis fornirà prova del suo talento specu-
lativo, proponendo brillanti ipotesi che in qualche modo sembrano oggi prefigurare
concetti genetici e idee evoluzionistiche che vedranno piena luce addirittura un se-
19
colo e più dopo la sua morte.
La teoria scientifica che, nel campo della genesi del vivente, godeva di maggior
credito al tempo di Maupertuis era il preformismo, il cosiddetto système d’emboîtement,
secondo il quale l’organismo del nascituro si sarebbe trovato già formato nell’uovo ma-

14 Cfr. Bonnet (1745).
15 Cfr. Trembley (1744).
16
Per uno studio approfondito del concetto di Catena dell’essere nella storia del pensiero filosofico e
scientifico occidentale, si veda Lovejoy (1936).
17
Cfr. Barsanti (1983, pp. 76-77).
18
Cfr. Maupertuis (1727 e 1731).
19
Se, come puntualizza Barsanti (1983, pp. 14 e 31-32), è indubbiamente una forzatura epistemologica
considerare Maupertuis un ‘precursore’ di Mendel e di Darwin (Glass 1955 e 1959), essendo i paradigmi
della scienza illuministica e vittoriana tra loro incommensurabili (Kuhn 1999), è tuttavia innegabile che il
fatto stesso di sentire la necessità di avvertire il lettore di tale rischio dimostra quanto acute e profetiche
appaiano a un biologo di oggi le intuizioni del philosophe francese, soprattutto se paragonate alle tesi più
ingenue e fantasiose di altri epigenisti dell’epoca, quali per esempio La Mattrie o Diderot. Cfr. Barsanti
(1983, pp. 25-29).
X
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17