Page 10 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Federico Focher

vivaci dispute in Accademia; il che, di fatto, gli permetterà di crescere sempre più nella
considerazione degli hommes de lettres della Parigi dei Lumi, notoriamente amanti
delle provocazioni intellettuali e dei dibattiti fra menti audaci e sottili.
Tuttavia i suoi sogni ambiziosi, di uomo di scienza e di corte, si realizzeranno
compiutamente solo nel 1737, anno in cui, non ancora quarantenne, rientrerà a Parigi
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dopo una lunga e avventurosa spedizione in Lapponia, finanziata e affidata al suo co-
mando dal conte de Maurepas, allora Ministro della Marina francese, e dall’Académie
Royale des Sciences. Scopo della missione era determinare la reale figura della Terra,
misurando, in prossimità del circolo polare artico, la lunghezza di un grado di longitu-
dine. Tale valore, comparato a quello in precedenza rilevato in Francia dall’astronomo
Jacques Cassini (1677-1756) o, ancor meglio, a quello che stava calcolando l’amico
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Charles Marie de La Condamine (1701-1774) in Perù, avrebbe permesso di capire se la
Terra è uno sferoide compresso ai poli, come prevedeva la teoria newtoniana, o di for-
ma ovoidale, come sosteneva il cartesiano Cassini. Tale scoperta cruciale avrebbe di
fatto messo fine a un decennio di sterili e aspre polemiche tra i giovani newtoniani, ca-
peggiati da Maupertuis, e la vecchia guardia degli accademici cartesiani.
Nella seduta pubblica dell’Académie Royale des Sciences del 13 novembre 1737,
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Maupertuis, dati geodetici alla mano e ancor prima di ricevere la conferma dai risultati
di La Condamine, poté finalmente dimostrare che la Terra è schiacciata ai poli come un
mandarino e non allungata come un limone, decretando così, con orgoglio, il successo
della teoria newtoniana, per la quale tanto si era battuto.
Lo stesso Voltaire (1694-1778) ebbe all’epoca parole elogiative, quasi adulatorie,
nei confronti di Maupertuis, «le grand aplatisseur». Così infatti lo saluterà in una let-
tera di quegli anni: «[…] vous êtes marquis du cercle polaire, et vous avez à vous en
propre un degré du méridien en France, et un en Laponie. Pour votre nom, il a une
bonne partie du globe. Je vous trouve réellement un très-grand seigneur. Souvenez-vous
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de moi dans votre gloire».
Sarà quindi proprio su consiglio di Voltaire che, nel 1740, il giovane monarca Fe-
derico II (1712-1786), appena salito al trono di Prussia, inviterà Maupertuis a Berlino
per riorganizzare, e in seguito presiedere, la Preußische Akademie der Wissenschaften,
fondata da Leibniz nel 1700.
Intorno alla metà del XVIII secolo, periodo trascorso da Maupertuis tra Berlino e
Parigi, in Europa si assisté a un curioso mutamento d’interesse scientifico: dopo decen-
ni in cui le scienze esatte, focalizzate soprattutto sui fenomeni astronomici, avevano
calcato da protagoniste il palcoscenico della scienza europea, la ribalta fu conquistata

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Maupertuis pubblicò un dettagliato resoconto scientifico della sua spedizione in Lapponia nel libro La
Figure de la Terre, déterminée par les Observations de Messieurs de Maupertuis, Clairaut, Camus, Le
Monnier & de M. l’Abbé Outhier accompagnés de M. Celsius au cercle polaire, Paris, 1738. Per una
disamina delle polemiche scientifiche suscitate dal viaggio di Maupertuis in Lapponia si veda Terrall
(1992).
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La spedizione in Perù, alla quale partecipava Charles Marie de La Condamine, era partita per il Sudamerica
nel 1735 e tornerà in Francia, dopo varie peripezie, nel 1745. Cfr. Von Hagen (1945, pp. 3-105).
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Molti anni dopo, nuovi rilevamenti più accurati dimostreranno che la determinazione della forma della
terra da parte di Maupertuis era basata su misurazioni e calcoli in buona parte errati.
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Lettera a Maupertuis del 19 gennaio 1741, in Voltaire (1817, p. 464).
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