Page 89 - Ettore Dezza, Lezioni di storia del processo penale, Pavia, Pavia University Press, 2013
P. 89










Capitolo 9




Proposte e discussioni nell’età del razionalismo
giusnaturalista: Anton Matthaeus e Christian Thomasius








9.1. Il ‘manifesto’ di Anton Matthaeus
Il De Criminibus di Anton Matthaeus, giurista di origine tedesca ma attivo in un’area
culturale particolarmente stimolante nel XVII secolo quale quella del diritto romano-
1
olandese, appare sulle scene editoriali a Utrecht e ad Amsterdam nel 1644 e, dopo
qualche difficoltà, conosce nel corso del XVIII secolo una sempre più larga diffusione.
Tale fortuna è dovuta al fatto che all’opera viene gradatamente attribuito il ruolo di pre-
coce ‘manifesto’ del nascente movimento culturale volto al superamento del sistema
penale diffusosi nell’Europa di Antico Regime e del correlativo modello processuale
inquisitorio. Da questo punto di vista non devono quindi stupire né la frequenza con cui
le pagine del De Criminibus sono citate nella letteratura giuridica settecentesca mag-
giormente sensibile alle idee dell’Illuminismo, né il cospicuo numero di riedizioni che è
2
dato di registrare, anche in Italia, fino ai primi decenni dell’Ottocento.
Seguendo senza eccessivo rigore lo schema fondamentale offerto dai libri 47 e 48
del Digesto (i libri terribiles dedicati alla materia penale), Matthaeus sviluppa con ta-
lento sistematico un’ampia analisi nella quale la riproposizione delle strutture accusato-
rie romane, attuata con accuratezza storica e filologica, costituisce il quadro organizza-
tivo di una esplicita critica dell’ordinamento vigente, ispirata dal presupposto umanisti-
co e liberamente condotta su basi razionali e con toni ormai giusnaturalistici. Grazie a
questa impostazione, la forma del processo assurge a nesso fondamentale di tutta la
problematica penale, e lo scioglimento di tale nodo viene a rappresentare la condizione
indispensabile per l’edificazione di quel compiuto e rinnovato sistema sostanziale e
processuale che sembra essere l’obiettivo primario dell’opera in esame.



1 Anton Matthaeus (Herborn 1601 - Utrecht 1654) appartiene a una dinastia di giuristi che annovera tra
XVI e XVII secolo almeno cinque esponenti di medio o alto livello. Nato in Germania, segue il padre (che
si chiama come lui Anton) quando questi si trasferisce nei Paesi Bassi nel 1625. Laureatosi a Groeningen
nel 1628, insegna materie giuridiche presso il ginnasio di Harderwijk e dal 1634 presso la Scuola
Superiore di Utrecht, elevata al rango di università nel 1636. Più volte rettore dal 1642, è impegnato in una
intensa attività di produzione giuridica in diversi rami del diritto, e collabora in più occasioni con
l’amministrazione municipale di Utrecht.
2 In Italia il De Criminibus ad lib. XLVII et XLVIII Digesti Commentarius vanta tre edizioni: nel 1772 a
Napoli, nel 1803 a Pavia e nel 1824-25 a Firenze. L’edizione pavese è curata da Tommaso Nani come
libro di testo per i suoi corsi di diritto e procedura penale presso l’Università di Pavia.
   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93   94