Page 88 - Ettore Dezza, Lezioni di storia del processo penale, Pavia, Pavia University Press, 2013
P. 88







Ettore Dezza – Lezioni di storia del processo penale

divieto delle domande suggestive, ad affermare l’inviolabilità del diritto di difesa in
quanto fondato sul diritto naturale, a invocare il rigoroso rispetto delle forme (essenziale
per la validità della sentenza), a esaltare gli aspetti deontologici dell’attività del giudice.
In Deciani sono dunque contemporaneamente presenti: a) una concezione del pro-
cesso penale ordinario plasmata sull’accusatio delle fonti antiche (anche di natura lette-
raria e comunque metagiuridica); b) una precisa idea dell’autonomia e della superiorità
di tale forma rispetto ad altri possibili modelli concorrenti; c) e infine una tendenza a
riposizionare il modello inquisitorio entro i limiti originari – e ben presto travalicati –
segnati dall’impiego nella lotta contro ogni forma di eresia.
Alla luce di queste osservazioni, il Tractatus Criminalis può a buon diritto essere
idealmente affiancato alle produzioni dottrinali di matrice umanistica – peraltro assai
più definite sul piano ideologico – che, come abbiamo visto, negli stessi anni conduco-
no oltralpe una serrata critica al metodo processuale vigente. E come la dottrina
d’oltralpe, anche il trattato di Deciani contribuisce a indicare la via al più limpido fau-
tore seicentesco dell’ideale accusatorio, Anton Matthaeus.













































78
   83   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93