Page 30 - Ettore Dezza, Lezioni di storia del processo penale, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Ettore Dezza – Lezioni di storia del processo penale
caso formare l’inquisizione («vetus est quaestio, an omni casu possit formari inquisi-
tio»). Il giurista osserva come la controversia riguardi in particolare lo ius civile, poiché
secondo il diritto canonico non vi è dubbio circa una risposta affermativa. La conside-
razione dei dati normativi e consuetudinari e la concordia ormai presente tra gli autori
gli consentono peraltro di non spendere troppo parole sull’argomento, se non per com-
battere l’idea sostenuta da alcuni che il giudice possa sempre inquisire anche specialiter
nonostante l’assenza di indizi o di pubblica fama. In effetti, dopo avere constatato che
comunemente vigono in Italia regole statutarie che consentono in ogni caso di avviare
l’inquisizione («communiter in Italia vigent statuta, quod omni casu officiales possint
inquirere»), il giurista milanese ritiene di poter rapidamente risolvere il problema ram-
mentando che
comunque stiano le cose, i giuristi […] affermano concordi che in base alla con-
suetudine l’inquisizione e sempre consentita, e anche a Milano la regola è che in
ogni caso si formi l’inquisizione («utcumque sit, doctores […] communiter dicunt,
ex consuetudine servari, ut omni casu sit permissa, et Mediolani servatur, ut omni
casu formetur inquisitio»).
Dai brevi cenni testé offerti in ordine alle opinioni di Bossi, risulta come ancora
all’inizio del Cinquecento permangano nella dottrina criminalistica dubbi e incertezze
sul tema del rapporto tra accusa e inquisizione. L’accidentato connubio tra prassi e dot-
trina non sì è ancora assestato definitivamente, anche se ormai si apre su un panorama
bensì segnato da residue contraddizioni, ma in fase di consolidamento. Da un lato, in-
fatti, la pur autorevolissima tradizione accademica di diritto comune continua a traman-
dare eleganti costruzioni accusatorie di matrice romanistica sempre più percepite come
inattuali; dall’altro, appare sempre più diffusa a livello dottrinale la piena accettazione
di una pratica da tempo saldamente attestata su posizioni di totale recezione del model-
lo (e dello stesso spirito) del processo inquisitorio.
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