Page 97 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Stimolazione cerebrale e linguaggio 79

queste rappresentazioni neuronali categoria-specifiche nella decodifica delle
parole di oggetti. Il paradigma sperimentale prevedeva la presentazione di un
prime (attrezzi o animali) prima della stimolazione di TMS e prima della
presentazione dello stimolo target, con l’obiettivo di modulare l’attivazione
iniziale della PMv. Nei paradigmi di priming, quello che si osserva a livello
comportamentale è che i soggetti sono più veloci a rispondere a uno stimolo
apparente alla categoria che è stata ‘pre-attivata’ (per esempio, sono più veloce a
rispondere a ‘cane’ se è stata preattivata la categoria animali rispetto alla
categoria utensili). I risultati dello studio hanno evidenziato che quando la
parola target apparteneva alla categoria ‘attrezzi’ ma non alla categoria
‘animali’, la TMS sulla PMv interferiva con l’effetto priming, dimostrando quindi
uno specifico coinvolgimento della corteccia premotoria ventrale nella codifica
di utensili.



3.3. Lettura
Pochi studi di TMS hanno investigato il processo di lettura. Alcuni di essi hanno
utilizzato la TMS a singolo impulso, con lo scopo di indagare l’analisi temporale
del processo di riconoscimento visivo di parole. Questi studi di neuro-
cronometria della lettura hanno riscontrato che la stimolazione della corteccia
visiva tra 40 e 120 ms dall’onset (i.e., comparsa) dello stimolo interferisce con il
riconoscimento di lettere (Amassian 1989; Beckers, Homberg 1991), mentre
impulsi sul giro frontale inferiore sinistro a 250 ms dall’onset dello stimolo
rallentano le risposte in un compito di reading-for-meaning (i.e., leggere e
decidere del significato di una parola) (Devlin et al. 2003).
Questi studi forniscono informazioni rilevanti circa la natura dell’elaborazione
neurale nella lettura, poiché permettono di identificare la finestra temporale
necessaria per l’elaborazione del processo in atto. In questo senso la tecnica della
TMS risulta essere vantaggiosa rispetto ad altre tecniche, come gli ERP o la
MEG. Infatti, l’attività neuronale sincronizzata, necessaria a produrre il segnale
ERP o MEG, può essere ritardata rispetto alla sorgente fisiologica che l’ha generata
(Walsh, Cowey 2000). La TMS offre quindi il vantaggio di essere anatomicamente
e temporalmente più accurata.
Rispetto al riconoscimento visivo delle parole, molti studi oggi sembrano
sostenere una rappresentazione corticale della fovea spostata, piuttosto che
bilaterale (split-fovea theory). Questo modello di lettura propone che il
riconoscimento visivo di parole presentate centralmente sia mediato da uno
spostamento dell’immagine della fovea, con le lettere a sinistra del punto di



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