Page 93 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Stimolazione cerebrale e linguaggio 75

È stato dimostrato da numerosi studi che la stimolazione transcranica a correnti
dirette di differenti aree corticali è in grado di modificare le funzioni percettive,
cognitive e comportamentali. Interessanti ai fini di questo capitolo sono gli studi
riguardanti le abilità linguistiche, in quanto si è osservata la possibilità di
indurre un potenziamento delle funzioni linguistiche in campioni di soggetti
neurologicamente sani. Ad esempio, una stimolazione anodica somministrata
sull’area di Wernicke (Sparing et al. 2008) e sulla corteccia prefrontale dorsolaterale
(Fertonani et al. 2012) ha portato alla riduzione dei tempi di reazione in un compito
di denominazione di figure. Risultati simili sono stati riportati in casi di
trattamento con tDCS in pazienti afasici in seguito a stimolazione anodica della
corteccia frontale sinistra (Baker et al. 2010; Monti et al. 2008).
Il principale vantaggio della tDCS rispetto alla TMS è quello di essere
generalmente meglio tollerata dai soggetti; inoltre, non inducendo potenziali
d’azione, ha meno controindicazioni della TMS (per es. in soggetti a rischio di
epilessia, etc.). Fra i vantaggi di ordine ‘pratico’ va anche sottolineato che la
tDCS è facilmente trasportabile in una valigetta ed ha costi di acquisto minori
rispetto alla TMS. Tuttavia la stimolazione con tDCS è meno focale di quella con
TMS, perdendo quindi in precisione. Inoltre, trattandosi di una stimolazione
‘continua’, la tDCS non consente di studiare aspetti cronometrici.



3. TMS, tDCS e basi neurali delle funzioni linguistiche
3.1. Speech arrest
La tecnica di Wada è stata sviluppata negli anni ’50 da John Wada e Theodore
Rasmussen a Montreal per valutare la localizzazione emisferica del linguaggio
in pazienti gravemente epilettici. Essa consiste nell’iniettare nella carotide
interna di destra o di sinistra, raggiunta attraverso un sondino periferico, un
anestetico barbiturico ad azione ultra-rapida come l’Amytal sodico. L’assunto è
che se i centri del linguaggio sono localizzati a sinistra, per qualche minuto dopo
l’iniezione nella carotide di sinistra il paziente è incapace di produrre o
comprendere il linguaggio. Poiché si tratta di una tecnica molto invasiva, si è
pensato di utilizzare la TMS come tecnica alternativa per stabilire quale emisfero
sia dominante per il linguaggio. Negli anni ’90, Pascual-Leone e colleghi (1991)
hanno indotto per la prima volta un arresto del linguaggio in pazienti epilettici
tramite TMS. In particolare, i ricercatori hanno applicato treni (10 s) di rTMS a 8,
16 e 25 Hz su 15 diverse aree intorno alla corteccia perisilviana in ciascun
emisfero. Dopo 4-6 secondi dalla stimolazione sulla corteccia frontale inferiore
sinistra, questi ricercatori hanno osservato un arresto del linguaggio in ognuno



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