Page 62 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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44 F. Vespignani
Il problema relativo alla presenza di effetti sulla parola precedente in re-
lazione all’utilizzo della correzione della baseline che si basa invece
sull’assunzione che non esistano effetti precedenti all’onset della parola critica
è graficamente illustrato in Figura 3.
Figura 3. Problema della baseline (Steinhauer, Drury 2012)
Simili osservazioni valgono per le parole presentate successivamente al target.
Stante che gli effetti sui processi di elaborazione e integrazione di una parola
possono durare fino a più di un secondo dopo la presentazione della parola
target (per es. la componente P600 elicitata da violazioni sintattiche), è necessa-
rio che il ritmo di presentazione delle parole e le variabili psicolinguistiche prin-
cipali siano controllate anche sulle parole successive alla parola target per un
periodo di tempo sufficiente a garantire che gli effetti ERP studiati non possano
essere attribuiti a differenze nel materiale linguistico presentato successivamente.
Relativamente a questo alcuni studiosi preferiscono studiare ERP relativi
a parole che siano poste a fine frase ma anche questa scelta è criticabile (De
Vincenzi et al. 2003) in quanto è noto che a fine frase oltre ai processi on-line
legati all’elaborazione della sequenza di parole (accesso lessicale e integrazione