Page 59 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
P. 59
Gli ERP nello studio dei processi di comprensione frasale 41
mente durante lo sviluppo) e la lateralizzazione emisferica per il linguaggio
che solitamente correla con la preferenza manuale.
Per un approfondimento sulla selezione dei partecipanti in un esperimen-
to ERP si veda Picton et al. (2000, pp. 130-132).
Chiaramente è possibile studiare anche differenze nell’elaborazione di
frasi in differenti soggetti (sani e pazienti, monolingui e bilingui, differenti
range di età durante lo sviluppo) ma tale confronto è spesso svolto confron-
tando gruppi differenti omogenei al loro interno piuttosto che singoli indivi-
dui, a meno che l’effetto ERP di interesse non sia sufficientemente ampio da
emergere sul singolo soggetto in modo abbastanza chiaro (si veda, ad esempio,
per una analisi che correla ampiezze di indici ERPs con variabili individuali, il
recente lavoro di Tanner et al. in press).
Un’ultima annotazione sui disegni sperimentali riguarda l’utilizzo di sta-
tistiche differenti dall’analisi by-subject (per es. ANOVA o t-test con misure
ripetute sui soggetti) comunemente usate in psicolinguistica come l’analisi by-
item ove le medie sono calcolate fra i soggetti per ogni singolo item (frase, nel
nostro caso) e poi trattate considerando gli item come variabile casuale o i mo-
delli misti che consentono di svolgere l’analisi statistica senza operare alcuna
media considerando sia gli items che i soggetti come variabili random (Baayen,
Davidson, Bates 2008).
L’analisi per item non viene tipicamente svolta su dati ERP. Alcune ragio-
ni di questa scelta possono essere i costi sia in termini di tempo che di risorse
umane per la preparazione dei soggetti che tendono a limitare il numero di
partecipanti a un singolo esperimento a 20 o 30 al massimo e le differenze in-
ter-individuali nella morfologia cerebrale e nelle caratteristiche elettriche dei
tessuti che rendono molto differenti ERP di persone differenti: per ottenere un
buon rapporto segnale rumore in una media per item sarebbe quindi necessa-
rio un numero maggiore di partecipanti (probabilmente fra 40 e 50).
Una ulteriore ragione, forse più pratica, è che i software standard di anali-
si dei dati ERP lavorano separatamente sui singoli partecipanti e quindi sareb-
be necessario sviluppare specifiche routine per ottenere le medie per item
(spesso non direttamente codificati nei trigger che il sistema di stimolazione
invia al sistema di registrazione EEG). Lo stesso dicasi per i modelli misti, che
non sono infatti ad oggi ancora utilizzati su dati ERP, nonostante il fatto che
tale tecnica si stia affermando come lo standard per l’analisi di tempi di rea-
zione in ambito psicolinguistico.
Non vedo ostacoli di tipo teorico a tale applicazione ed è auspicabile che
nei prossimi anni si sviluppino delle ricerche metodologiche approfondite a
riguardo.