Page 56 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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me in 2., il paradigma delle violazioni si è mostrato molto utile perché diffe-
renti tipologie di violazione non inducono effetti simili, più o meno ampi, ma
deflessioni qualitativamente differenti in termini di: (a) latenza dell’effetto ri-
spetto alla presentazione della parola critica (sottolineata in 1. e 2.), (b) polarità
(deflessioni positive o negative) e (c) distribuzione topografica (siti sullo scal-
po ove le differenze emergono con maggior ampiezza). Questa proprietà degli
ERP è il vantaggio maggiore della tecnica, accanto all’alta risoluzione tempora-
le, rispetto a tecniche comportamentali come la lettura autoregolata o i movi-
menti oculari. Anche in queste tecniche, differenti manipolazioni possono dar
luogo a effetti qualitativamente differenti. Per esempio, nella lettura autorego-
lata a volte l’effetto emerge in modo più ampio in termini di spill-over altre
volte in termini di rallentamenti immediati. Invece con i movimenti oculari
differenti manipolazioni possono incidere maggiormente in misure di primo
passaggio o in termini di regressioni o riletture (si veda il capitolo di Porta e
Rastelli in questo volume). In ogni modo gli effetti si riferiscono sempre a dif-
ferenze nella velocità di lettura nel momento in cui il lettore sperimenta una
difficoltà. Quindi, in linea di principio, le differenze potrebbero essere a carico
di uno stesso sistema neuro-cognitivo. Il fatto invece che negli ERP si abbiano
deflessioni differenti in termini di topografia e polarità garantisce che le diffe-
renti manipolazioni incidono su sistemi neuro-cognitivi differenti, impedendo
di attribuirli a uno stesso meccanismo (o modulo) cognitivo.
Nella costruzione del materiale sperimentale ci sono delle particolarità della
tecnica che vanno considerate già in fase di progettazione dell’esperimento. In-
nanzitutto, stante il basso rapporto segnale rumore, è necessario comporre diffe-
renti frasi che presentino le caratteristiche della manipolazione sperimentale
(vedi 1.b. e 2.b.) e delle condizioni di controllo (vedi 1.a. e 2.a.). L’efficacia della
procedura di average richiede infatti un minimo di 30/50 epoche per condizione
sperimentale. Congiuntamente a ciò spesso è necessario inserire all’interno delle
liste sperimentali delle frasi filler (di riempimento) per evitare che l’elaborazione
di frasi con strutture o elementi molto simili rendano eccessivamente prevedibile
il materiale presentato. Siccome la presentazione di una frase, sia in modalità
acustica che visiva, dura qualche secondo, il numero massimo di frasi che si pos-
sono presentare in una sessione della durata di circa un’ora (oltre la quale il par-
tecipante può accusare stanchezza) è di poche centinaia e quindi il numero di
coppie minime che si possono includere in un esperimento ERP è assai limitato.
Altro accorgimento, ormai entrato nella tradizione degli studi ERP di
comprensione frasale, è l’utilizzo di un disegno sperimentale a misure ripetute
a quadrato latino. Siccome la ripetizione di una stessa frase o anche solamente
di una stessa parola contenuta nella stessa sessione sperimentale porta a una