Page 52 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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34 F. Vespignani

studio, a meno che non ci siano motivi particolari per modificarli (particolarità
della registrazione o del paradigma sperimentale o specifiche e giustificate
critiche metodologiche alle scelte svolte da altri ricercatori).
Come si vede, la selezione di epoche, sia automatica che manuale, è
un’operazione che richiede scelte piuttosto arbitrarie ed è quindi lo stadio più
delicato di analisi dei dati ERPs. In particolare tali scelte sono particolarmente
onerose nell’ambito degli studi sulla comprensione frasale. Rispetto ad altre
ricerche ERPs dei processi cognitivi (attenzione, memoria, elaborazione di pa-
role isolate) il numero di prove che possono essere somministrate in una ses-
sione sperimentale è limitato in quanto leggere una frase parola per parola
richiede molto più tempo rispetto a compiti più semplici. Tipicamente sono
infatti presentate solamente fra le 30 e le 60 frasi per ogni condizione speri-
mentale, quindi un eccessivo scarto di epoche può facilmente comportare uno
sbilanciamento del disegno sperimentale e un insufficiente numero di epoche
per la procedura di average. Per lo stesso motivo anche nel caso l’artefatto sia
locale ovvero presente solamente in un numero limitato di siti la scelta è di
eliminare l’intera epoca in quanto le analisi statistiche successivamente svolte
(ANOVA e t-test) richiedono omogeneità e sfericità della varianza ed è quindi
da evitare che per alcuni siti siano presenti più epoche che per altri, dando
luogo a in-omogeneità del rapporto segnale-rumore. Oltre a questo, nella
maggior parte dei casi, è possibile che l’artefatto sia presente in più siti anche
se è rilevabile visivamente o tramite algoritmi solamente in alcuni siti. Un caso
particolare è il malfunzionamento di singoli elettrodi che può essere dovuto a
guasto tecnico o al fatto che il contatto con la cute si deteriori per qualche mo-
tivo durante la registrazione. In questi casi è possibile interpolare i dati del sito
mancante con i dati dei siti contigui; l’operazione è delicata in quanto mina
l’indipendenza lineare dei dati delle forme d’onda dei singoli siti e va quindi
considerata con cautela, soprattutto in registrazione con bassa densità di elet-
trodi (meno di 32 elettrodi).




4.2.3. Correzione degli artefatti
Un’ulteriore possibilità di riduzione degli artefatti consiste nella creazione di
un modello fisico o statistico dell’artefatto e nella correzione del tracciato tra-
mite sottrazione della componente artefattuale. Tali modelli vanno tarati sul
singolo soggetto attingendo ai dati della registrazione EEG e sono quindi affet-
ti da errore essi stessi: è possibile che oltre a ridurre efficacemente il segnale
artefattuale eliminino o distorcano anche parte del segnale di interesse e vanno
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