Page 206 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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che a un certo punto vengono riconsiderate, integrate e reinterpretate in relazio-
ne al nuovo materiale (Pickering et al. 2004).
Nel visual world paradigm i movimenti oculari sono messi in stretta relazione
temporale con le parole presenti in una frase che viene ascoltata dai soggetti che
partecipano all’esperimento. In questo modo è possibile verificare se i soggetti
identificano gli oggetti sullo schermo prima o dopo che la parola che li descrive
è stata pronunciata. Per esempio, se sullo schermo compaiono l’immagine di un
ragazzo, di una torta e di altre cose non commestibili mentre i soggetti ascoltano
la frase ‘il ragazzo mangerà la torta’, è probabile che i ricercatori osserveranno
saccadi dirette verso la torta non appena è stato pronunciato il verbo ‘mangiare’.
Questo effetto anticipatorio non si osserva se il verbo ‘mangiare’ viene sostituito
da un altro verbo (per esempio ‘comprare’). I movimenti anticipatori dell’occhio
suggeriscono – per esempio – che i parlanti nativi di una lingua sono in grado di
proiettare mentalmente alcune delle proprietà del quadro di sottocategorizzazione
sintattica e della griglia semantica dei verbi. Come specificato nel Paragrafo 5.1.,
per potere fare inferenze sul processing e sulla competenza linguistica dei parlanti
è necessario ipotizzare una relazione tra saccadi e comprensione. In genere c’è
accordo sul fatto che i luoghi della fissazione di oggetti di una scena visiva
forniscono indizi su come la frase viene interpretata in un istante preciso.
L’interpretazione di una frase può cambiare diverse volte prima che il parlante
abbia finito di ascoltarla. In ogni singolo momento, le rappresentazioni
linguistiche che sono più attivate (i significati delle parole) interagiscono con le
rappresentazioni visuali (le immagini). Dunque gli oggetti e le entità della scena
che vengono fissate in un determinato momento riflettono l’interpretazione
corrente della frase in corso di processazione. Questa ipotesi di relazione tra
immagini di una scena e processing linguistico nel visual world paradigm viene
chiamata comprehension-based linking hypothesis (Altmann 2004; Altmann,
Kamide 1999; Altmann, Kamide 2007; Salverda et al. 2010; Huettig et al. 2011;
Roberts 2012).
Diamo infine anche (molto brevemente) conto del tentativo di applicare
l’eye-tracking allo studio della produzione del linguaggio. In alcuni di questi
studi ai soggetti viene chiesto di descrivere delle scene in cui sono presenti
diversi attanti (entità che partecipano a un evento) disposti in un certo ordine.
Oltre alla diversa posizione sullo schermo, gli attanti hanno diversa salienza
percettiva (forma, colore). I ricercatori cercano di vedere se la disposizione
visuale degli attanti nella scena e la diversa salienza hanno dei riflessi
sull’organizzazione linguistica del discorso, cioè se le entità fissate per prime e
più a lungo vengono investite di ruoli linguisticamente prominenti (soggetto,