Page 209 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio dei tracciati oculari (eye-tracking) nella ricerca sul linguaggio 191

Simon 2004, p. 76). Le disparità della fissazione infatti sono riequilibrate
dall’attività di sincronizzazione del cervello. La fissazione leggermente a
sinistra del centro della parola è causata dallo split verticale della fovea.
Questo apparente squilibrio in realtà dà a ciascun emisfero cerebrale uguali
chance di riconoscere la parola (dato che ogni occhio proietta nell’emisfero
controlaterale e dato che esiste un indubbio vantaggio dell’emisfero sinistro
per i compiti linguistici) (Shillcock 2007).



5.4. Possibili problemi interpretativi

Lo strumento dell’eye-tracking, rispetto alla fMRI, ha una migliore risoluzione
temporale (si veda anche il prossimo paragrafo) ma non dà nessun tipo di in-
formazione spaziale sulle fonti neurali del processing. Negli studi sperimentali
sul linguaggio, i problemi di insufficiente risoluzione temporale rischiano di
trasformarsi spesso in problemi di interpretazione dei dati. La tecnica dell’eye-
tracking non è esente da questi problemi. Ad esempio, alcuni studi hanno evi-
denziato rallentamenti della lettura nelle regioni successive a quella dove erano
attesi rispetto a una data manipolazione sperimentale (effetto spillover). Inoltre è
noto che i lettori passano molto più tempo alla fine della frase perché a questo
punto l’intera frase viene – per così dire – ‘riavvolta’ (wrap-up effect) e riconside-
rata nella sua interezza. In genere negli esperimenti si evita di posizionare le
AOI alla fine della frase e ci si aspetta che il lettore sperimenti dei disturbi nella
lettura qualche parola dopo quella che contiene delle anomalie e degli errori.



5.5. Il modello di lettura E-Z

Abbiamo detto (Paragrafo 5.1.) che i dati dei tracciati oculari hanno senso solo se
sono collegati a un modello di lettura. Negli ultimi due paragrafi presentiamo
un modello di lettura e una serie di presupposti teorici che collegano le metriche
di analisi a fatti relativi alla comprensione del linguaggio. Il ‘Modello del Lettore
E-Z’ (E-Z Reader Model) è un modello di processing che parte dall’assunzione
che i tentativi di comprensione del testo influenzano direttamente i movimenti
oculari durante la lettura (Reichle et al. 1998; Reichle et al. 1999; Reichle, Rayner
2001; Reichle et al. 2003). Il motore che manda avanti la lettura da sinistra verso
destra (nelle lingue come l’italiano) non è il tentativo di connettere le parole in
unità sintattiche più grandi, ma il tentativo di identificare e riconoscere le singo-
le parole. Quando una parola è identificata, il sistema cognitivo riceve un segna-
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