Page 211 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio dei tracciati oculari (eye-tracking) nella ricerca sul linguaggio 193
realtà duplice: (a) l’analisi linguistica è incrementale (il lettore processa una pa-
rola alla volta); (b) il lettore guarda solamente ciò cui sta pensando. La somma
delle due assunzioni è la seguente: se un lettore sta guardando una parola, allora
sta processando proprio quella parola. La durata della fissazione sarebbe dun-
que influenzata solo dalla parola fissata e non da quella prima o da quella dopo
(Staub, Rayner 2007). In altre parole: nessun’informazione sul significato o sulla
morfologia di una parola è ottenibile prima che una parola sia fissata diretta-
mente. Il cosiddetto preview effect (effetto anticipazione) e lo spillover effect (effetto
ritardato) non possono rendere meno affidabili le misure basate sul rapporto tra
processing e sguardo.
La no eye-mind assumption è stata criticata perché alcuni studi hanno dimo-
strato che (a) il processing linguistico può includere aree non foveali; (b) il locus
del processing può essere dissociato dal luogo della fissazione; (c) la posizione
dell’occhio non è sempre sotto il controllo cognitivo (Irwin 2004). Non c’è una
relazione netta tra tipo e presenza di violazione e rallentamento nell’area in cui
c’è la violazione (Clifton et al. 2007). Sebbene la visione sia più acuta nell’area
foveale, il processing non è limitato a quest’area. Il locus del processing cogniti-
vo non coincide necessariamente con il locus della fissazione. Gli occhi infatti
possono essere catturati da stimoli inattesi: ciò dimostra che la posizione degli
occhi non è sotto stretto controllo cognitivo (attentivo), come ben sottolineato nel
modello E-Z. Inoltre qualche volta l’attività di processazione continua anche
quando gli occhi si sono già mossi su un altro target. Infine può darsi che la no
eye-mind assumption non valga per alcuni aspetti del processing (per esempio,
alcuni aspetti di integrazione semantica) perché questi aspetti richiedono più
tempo di quanto l’occhio umano che legge un testo sia disposto ad aspettare. In
questo caso l’occhio va avanti mentre la mente elabora, accumula informazioni e
le integra con le informazioni già a disposizione (Pickering et al. 2004).
6. Conclusioni
Nel campo del sapere scientifico gli avanzamenti tecnologici – inizialmente ri-
stretti a un certo numero di applicazioni – con il tempo estendono i loro benefici
anche ad altre discipline. Negli ultimi anni alcune tecniche ingegneristiche e
medicali – progettate inizialmente per altri scopi – hanno presentato alla ricerca
sul linguaggio un nuovo tipo di dati. Questi dati fotografano l’attività cognitiva
dei parlanti (e l’architettura delle sue componenti) così come viene elicitata du-
rante lo svolgimento di compiti linguistici. I tracciati oculari rappresentano una
finestra sul processing del linguaggio. L’analisi dei tracciati oculari permette di