Page 193 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio dei tracciati oculari (eye-tracking) nella ricerca sul linguaggio 175
4.1.1. Metriche
Nel seguito vengono brevemente riportate le metriche tipiche utilizzate negli
studi di usabilità basati su eye-tracking (riguardanti le fissazioni, i movimenti
saccadici e lo scanpath), riferite all’intera pagina o, nella maggior parte dei casi,
ad aree di interesse (AOI) specifiche al suo interno (Poole, Ball 2006).
Con riferimento alle fissazioni, possiamo identificare le seguenti metriche:
Numero totale: il numero di fissazioni complessive rilevate (più sono,
più l’utente si è soffermato sulla pagina).
Numero per AOI: un maggior numero di fissazioni in una determinata
area può indicare che questa esercita una maggiore attrattiva o è ritenu-
ta più significativa dall’utente.
Durata totale: la somma delle durate di tutte le fissazioni sulla pagina.
Durata per AOI: la somma delle durate delle fissazioni in una determi-
nata area (può indicare una scarsa comprensione dell’oggetto o una
forza attrattiva di quest’ultima).
Densità spaziale: più le fissazioni sono concentrate in una determinata
area, più quell’area è stata l’oggetto dell’‘attenzione’ dell’utente.
Tempo trascorso dall’inizio della visualizzazione della pagina fino alla
prima fissazione su di un obiettivo: minore è questo tempo, più, in ge-
nere, l’obiettivo è identificabile facilmente.
Percentuale di utenti che fissano una determinata area: se la percentuale
è bassa, l’area attira poco l’attenzione.
Per quanto riguarda le saccadi, si possono considerare le seguenti metriche:
Numero totale: un maggior numero di saccadi sta in genere ad indicare
una ‘ricerca’ maggiore, e quindi maggiore difficoltà.
Ampiezza: più le saccadi verso un target sono ampie (in termini spazia-
li), più è probabile che esso eserciti un potere attrattivo.
Regressioni: molto utili nell’analisi della lettura, i salti all’indietro dello
sguardo sono di solito indice di limitata comprensione del testo, che co-
stringe il soggetto a tornare su ciò che ha già letto.