Page 188 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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2.3. Limiti dei sistemi di eye-tracking attuali
I moderni sistemi di tracciamento oculare, per quanto molto più sofisticati
rispetto al passato, soffrono ancora di alcuni problemi. Come ben descritto da
Böhme et al. (2006), gli aspetti che richiedono ulteriori progressi riguardano
principalmente la robustezza, la precisione ed il prezzo.
Ad esempio, anche se raramente, i dispositivi che utilizzano l’illuminazione
ad infrarossi hanno talvolta problemi con utenti che indossano occhiali, a causa
dei riflessi delle lenti. Anche se l’utilizzo di due o più illuminatori, come avviene
solitamente, riesce ad ovviare in maniera più che sufficiente al problema, un
modello dell’occhio che tenga conto della presenza di lenti consentirebbe il rag-
giungimento di precisioni molto elevate in qualunque circostanza.
Un grosso problema pratico è inoltre rappresentato dal prezzo degli odierni
sistemi di eye-tracking (generalmente superiore ai 20.000 Euro), dovuto da una
parte al costo dei componenti (ad esempio videocamere ad alta risoluzione e
lenti di elevata qualità), dall’altra, soprattutto, al mercato molto ristretto che
questi dispositivi hanno avuto finora. Per quanto riguarda il primo aspetto, i
progressi dei sensori hardware potrebbero risolvere a breve questo problema,
fornendo risoluzioni ottimali a prezzi più competitivi. Quanto all’attuale merca-
to molto ‘di nicchia’ del settore eye-tracking, ci sono segnali chiari che la tecnolo-
gia del tracciamento oculare potrebbe tra qualche anno diventare, se non di uso
comune, molto meno circoscritta di quanto lo sia ora. Lo dimostrano sia
l’interesse da parte di grandi aziende del settore informatico, sia l’esistenza, già
da qualche anno (seppur a livello prototipale), di computer laptop che incorpo-
rano funzionalità di controllo oculare (Eisemberg 2011).
2.4. Un esempio di eye-tracker remoto: il Tobii 1750
L’eye-tracker Tobii 1750 (Tobii 2004), uno tra i più diffusi a livello commerciale, si
presenta come un normale monitor LCD 17’’, nel quale sono integrati una video-
camera ed emettitori NIR-LED (Near Infra-Red Light-Emitting Diodes) che genera-
no luce nel campo del quasi-infrarosso (Figura 1a).