Page 191 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio dei tracciati oculari (eye-tracking) nella ricerca sul linguaggio 173
tori diversi. Yarbus ha anche constatato il diverso comportamento dei soggetti
nel caso di lunghe osservazioni, notando ‘cicli di ispezione’ ripetuti, in ciascuno
dei quali l’occhio si ferma ed esamina gli elementi più importanti della scena
(Tatler et al. 2010).
Di particolare interesse è anche la cosiddetta Eye-Mind Hypothesis (Just,
Carpenter 1976; Just, Carpenter 1980), secondo la quale vi è una corrispondenza
diretta tra lo sguardo dell’utente e il suo punto di attenzione. Come dimostrato
da alcuni esperimenti, infatti, mentre è possibile spostare l’attenzione senza spo-
stare lo sguardo, il contrario è decisamente più difficile (Poole, Ball 2006). L’Eye-
Mind Hypothesis, grazie alla sua semplicità, è stata ampiamente sfruttata nella
valutazione delle interfacce utente, ma anche in altri ambiti, come ad esempio
negli studi sulla lettura.
Da non trascurare è poi la constatazione che il modello dei movimenti ocu-
lari è spesso una conseguenza di un processo di apprendimento a diversi livelli
(Hayhoe 2007, pp. 641-648). Nello svolgimento di qualunque compito, infatti, gli
osservatori devono apprendere quali oggetti nella scena sono rilevanti, nonché,
a un livello più dettagliato, la loro posizione migliore per l’ottimale raggiungi-
mento dell’obiettivo.
È infine interessante osservare come le varie ipotesi sull’attenzione visiva
siano spesso collegate, direttamente o indirettamente, alla cosiddetta Teoria del-
la Gestalt (Desolneux et al. 2007, pp. 11-25). In sostanza, la teoria afferma che ‘il
tutto è più della somma delle singole parti’, e che ciò che percepiamo è dunque il
risultato di un processo di composizione visiva basato su diversi principi, tra i
quali la vicinanza, la somiglianza e la simmetria.
4. Principali applicazioni dell’eye-tracking
Il tracciamento oculare trova ampio spazio in diversi campi applicativi, i princi-
pali dei quali sono l’uso come strumento di ‘misurazione e indagine’ e l’utilizzo
come interfaccia attiva per il controllo del computer tramite lo sguardo. Nel se-
guito vengono brevemente discussi gli elementi distintivi di ciascuna categoria,
e si presentano alcuni esempi rappresentativi. Per una discussione sull’uso
dell’eye-tracking per l’analisi della lettura (ambito di ricerca molto studiato e di
grande rilevanza) si rimanda al Paragrafo 5.