Page 183 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
P. 183
Lo studio dei tracciati oculari (eye-tracking) nella ricerca
sul linguaggio
1
Marco Porta, Stefano Rastelli 1
1 Università degli Studi di Pavia
1. L’occhio
1.1. Anatomia e fisiologia dell’occhio umano
L’occhio è l’organo che permette alle immagini di essere acquisite e trasmesse
al cervello per la successiva elaborazione (Gonzalez, Woods 2008, pp. 35-38;
Encyclopedia Britannica 2012).
Il rivestimento più esterno dell’occhio è costituito da due parti curve ma
non esattamente sferiche: la cornea, posta anteriormente, trasparente e con un
raggio di poco inferiore al centimetro, e la sclera, opaca e con un raggio di circa
12 millimetri. Più internamente si trovano la coroide, l’iride (cioè la parte ‘colora-
ta’ dell’occhio) e il corpo ciliare, mentre al livello più interno trova posto la reti-
na. Il cristallino, formato da fibre trasparenti, è situato dietro la cornea e, come
una lente, permette di regolare la distanza focale in modo che l’immagine risulti
il più possibile nitida. La pupilla è un foro posto al centro dell’iride, la cui di-
mensione regola la quantità di luce che entra nell’occhio.
La retina è una membrana fotosensibile composta principalmente da due
categorie di cellule: i coni e i bastoncelli. Mentre i coni sono più sensibili ai colori
e sono caratterizzati da una maggiore acuità visiva, i bastoncelli sono più sensi-
bili alla luce, così da permettere, ad esempio, la visione in condizioni di semio-
scurità. Sulla superficie della retina, in posizione opposta rispetto alla pupilla,
c’è la fovea, un’area caratterizzata dalla massima acuità visiva.
L’occhio umano può essere paragonato ad una semplice macchina fotogra-
fica, in quanto il cristallino forma sulla retina, che corrisponde alla pellicola o al
sensore, un’immagine capovolta degli oggetti. La messa a fuoco viene ottenuta
con l’appiattimento o l’arrotondamento del cristallino: tale processo è chiamato
accomodazione. In condizioni normali, l’accomodazione non è necessaria per
vedere oggetti lontani, in quanto il cristallino riesce a mettere a fuoco questi
elementi sulla retina. Per vedere oggetti più vicini, il cristallino viene progressi-