Page 103 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Stimolazione cerebrale e linguaggio 85

accompagnano il linguaggio e sembra essere a sostegno dell’ipotesi di un link
evolutivo tra produzione linguistica e gestualità (Corballis 2003; Rizzolatti,
Arbib 1998). Hewes (1973) riporta alcune evidenze a sostegno dell’ipotesi di
un’origine gestuale del linguaggio. Prima di tutto lo studio del linguaggio dei
segni, che condivide con il linguaggio le sue caratteristiche fondamentali di
referenza, generatività, grammatica e prosodia. Lo studio su primati non umani ha
dimostrato come essi siano capaci di acquisire un sistema di comunicazione
intenzionale basato sui gesti, piuttosto che acquisire un vero e proprio linguaggio;
infine, tutto il filone di studi sul sistema dei neuroni a specchio mette in luce il
medesimo rapporto tra linguaggio e gestualità. Secondo Wilcox e Armstrong (2007)
il linguaggio deve essere evoluto a partire da un grande sistema iconico, con
movimenti delle mani che creavano immagini spaziali degli oggetti e delle azioni del
mondo reale; una volta che vennero stabilite delle convenzioni e ritualizzazioni ai
movimenti corporei, queste rappresentazioni divennero più efficienti e astratte,
perdendo la loro natura iconica; a questo punto i segnali non avevano più bisogno di
essere veicolati visivamente o manualmente: da questo momento in poi il linguaggio
articolato ha rappresentato l’alternativa più economica ed efficiente da un punto di
vista energetico. Secondo questi autori, pertanto, il linguaggio stesso deve essere
considerato un sistema gestuale, con gesti vocali che gradualmente hanno sostituito
quelli manuali. Infatti, probabilmente i gesti facciali hanno assunto sempre maggior
importanza (forse perché le mani erano sempre più occupate in altre attività, come la
costruzione di utensili). Poiché alcuni gesti oro-facciali non sono accessibili
visivamente con facilità, si è assistito all’introduzione di suoni vocali che ne hanno
facilitato la comprensione, oltre a offrire altri vantaggi come la trasmissione a lunghe
distanze e la capacità di attirare meglio l’attenzione. Questa conversione rimane però
incompleta poiché i gesti manuali ancora oggi accompagnano il linguaggio e
giocano un ruolo decisivo nel veicolare il significato.



4.2. Percezione linguistica e sistema motorio

La teoria gestuale del linguaggio è stata ripresa negli anni ’90 con la scoperta dei
neuroni specchio (Di Pellegrino et al. 1992; Gallese et al. 1996). Scoperti per la
prima volta nell’area F5 della corteccia premotoria ventrale delle scimmie, i
neuroni specchio sono attivi quando l’animale compie l’azione di afferrare o
osserva un altro individuo compiere un movimento simile. Sebbene questi
neuroni rispondano ad azioni manuali, è interessante notare che l’area F5 è
considerata l’analoga dell’area di Broca umana che, come è noto, è associata alla
produzione del linguaggio. L’esteso sistema mirror nelle scimmie si sovrappone



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