Page 105 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
P. 105

















Stimolazione cerebrale e linguaggio 87

del linguaggio, ma che tale facilitazione si riscontrava solo per la stimolazione
dell’emisfero sinistro.
Questi studi, nel loro complesso, sembrano dimostrare un link funzionale tra
la percezione e comprensione del linguaggio da una parte e il sistema motorio
dall’altra. A questo punto è interessante citare lo studio di Watkins e Paus del 2004
che ha tentato di investigare questa connessione da un punto di vista anatomico,
combinando la TMS con la PET. I risultati di questo esperimento dimostrano che
durante la percezione uditiva del linguaggio vi è un aumento dell’eccitabilità del
sistema motorio responsabile della produzione linguistica e che questo aumento è
significativamente correlato con l’attività della parte posteriore del giro frontale
inferiore sinistro (area di Broca). Come già sottolineato in precedenza, sembra
quindi che l’area di Broca giochi un ruolo decisivo nel legare produzione e
percezione del linguaggio, in linea con la teoria che sottolinea l’importanza
dell’integrazione senso-motoria nella comprensione del linguaggio (Hickok,
Poeppel 2000; Liberman, Mattingley 1985; Scott, Wise 2004).



4.3. Sistema motorio e semantica
Recentemente alcuni studi hanno ulteriormente approfondito la relazione tra
linguaggio e sistema motorio, indagando se anche rappresentazioni più astratte
delle azioni, mediate dalla semantica, siano in grado di attivare il sistema
motorio. Infatti, alcuni studi dimostrano che quando comprendiamo una frase
simuliamo il significato ad un livello di dettaglio che ci rende sensibili
all’effettore coinvolto nell’azione espressa. Pulvermüller et al. (2001) hanno
evidenziato delle differenze topografiche nel pattern di attività cerebrale
generato da verbi che si riferivano ad azioni eseguite con le gambe, con le
braccia, o con la bocca. Risultati molto simili sono stati ottenuti da Hauk e
colleghi (2004). I soggetti erano istruiti a leggere passivamente delle parole
tipicamente eseguite da diversi effettori, come ad esempio piedi (calciare), mani
(prendere) oppure bocca (leccare). Per valutare l’attivazione cerebrale durante
questo compito, è stata effettuata una fMRI, la quale ha messo in luce una
relazione tra il significato delle parole e i centri motori specifici a eseguire le
azioni corrispondenti.
Buccino e colleghi (2005) confermano queste evidenze attraverso uno studio
comportamentale e di TMS. In questo caso ai soggetti venivano acusticamente
presentate delle frasi relative ad azioni da eseguire con le mani, con i piedi,
oppure delle frasi più astratte. Il compito prevedeva di fornire una risposta
motoria per le frasi concrete, o con la mano (attraverso una tastiera) o con il



   100   101   102   103   104   105   106   107   108   109   110