Page 108 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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90 Z. Cattaneo, J.T. Devlin, C. Lega, T. Vecchi
fortemente correlata al grado di lateralizzazione del linguaggio. Queste
differenze pre-morbose possono quindi rendere conto del maggior o minor
coinvolgimento dell’emisfero destro nel processo di compensazione a seguito di
lesioni sinistre.
Gli studi di TMS su pazienti neurologici non solo possono contribuire alla
comprensione di alcuni fenomeni di riorganizzazione cerebrale, ma possono
anche essere utilizzati a scopo clinico e riabilitativo. In una serie di esperimenti,
Naeser, Martin e colleghi (Martin et al. 2004; Naeser et al. 2004; Naeser et al.
2005), hanno indagato la possibilità che la rTMS possa migliorare il recupero in
pazienti con afasia non-fluente. Studi di neuroimmagine funzionale su pazienti
con afasia non-fluente hanno evidenziato un aumento dell’attivazione corticale
dell’emisfero destro nelle aree omologhe deputate all’elaborazione del
linguaggio. Questa ‘sovrattivazione’ rappresenta una strategia maladattiva che
può limitare, piuttosto che promuovere, il recupero in pazienti afasici. Questi
ricercatori hanno sfruttato la capacità della rTMS a bassa frequenza (1 Hz) di
ridurre l’eccitabilità corticale: quando la rTMS è a 1 Hz è applicata su
un’appropriata regione corticale, essa è in grado di sopprimere la possibile
sovrattivazione e modulare così il network neurale per il linguaggio. In questa
serie di studi i ricercatori hanno applicato una rTMS a 1 Hz per 10 minuti in
quattro differenti siti della regione peri-silviana dell’emisfero destro: la parte
rostrale e caudale del giro frontale inferiore destro (RIFG), la parte posteriore del
giro temporale superiore e l’area della bocca nella corteccia motoria primaria. Da
questi studi è emerso che a seguito della stimolazione della parte rostrale del
RIFG i pazienti sono in grado di nominare correttamente più figure (Martin et al.
2004). A seguito di questi risultati, questa regione è stata sottoposta a rTMS a 1
Hz (20 minuti) per 10 giorni. I dati ottenuti hanno confermato un miglioramento
significativo in tutti i pazienti; ma il risultato davvero interessante è che questo
miglioramento è rimasto stabile nei due mesi successivi senza ulteriori sessioni
di TMS (Naeser et al. 2005) e in un paziente la performance è rimasta migliore
fino a otto mesi dopo la fine del trattamento (Naeser et al. 2005). Questi risultati,
molto incoraggianti, dimostrano effetti a lungo termine e suggeriscono che in
alcuni pazienti afasici la rTMS possa essere considerata un valido supporto alla
terapia riabilitativa.
Risultati simili sono stati ottenuti anche tramite l’utilizzo di tDCS. Monti e
colleghi (2008) hanno valutato gli effetti della tDCS sull’area fronto-temporale
dell’emisfero sinistro in otto pazienti con afasia non-fluente. Anche in questo caso
è stata valutata la denominazione di immagini (accuratezza e tempi di reazione)
prima e dopo stimolazione anodica, catodica e stimolazione sham come condizione