Page 33 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
P. 33
Lettere filosofiche e scientifiche
Prussia determinato di promuovere, e di accrescere sempre più la coltura delle scienze
matematiche, e naturali ne’ suoi stati, stimò nell’anno 1741, che fosse un soggetto così
celebre da invitarsi fra i primi della sua Accademia; onde in grazia del Re, che lo invi-
tava si condusse a Berlino, e non vi è dubbio, che un sommo aumento avrebbe seco por-
tato alla naturale, e alla matematica scienza, se non ne avesse interrotti gli effetti la
guerra nata poco dopo per la Slesia. Accompagnò Maupertuis il Re in campagna, ma fu
dagli Ussari fatto prigioniere, lo che non avvenne, se non perchè vie più risplendessero
le Virtù tutte dell’Uomo grande, le quali ebbero per ammiratori non solamente gli eru-
diti tutti di Vienna, ma anche la Serenissima, ed Augustissima Regina MARIA TERESA
Imperadrice de’ Romani, la quale, non senza un grande onore, lo rimandò libero in Francia.
Qualche tempo dopo ritornò a Berlino, ove visse, onorato da quel dotto Sovrano,
nell’ozio dolce de’ suoi gravissimi studi, dichiarato in appresso Presidente della Reale
Accademia delle scienze di Prussia, nel quale ragguardevole impiego finì di vivere
nell’Estate dello scorso anno MDCCLIX.
LETTERA I
Al lettore
Non permettendomi la mia situazione presente intraprender opere di lungo studio, io mi
determino scrivere delle lettere. Ciascheduna di esse sarà sufficiente lunga, onde conte-
nere sopra qualunque materia tuttociò, che io ho appreso, ma ve ne saranno alcune assai
corte. Così mi sollevo da una costrizione, a cui, non avrei potuto sottomettermi. In esse
non serberò alcun ordine; Ma scorrerò i soggetti così, come si anderanno presentando al
mio spirito, e mi avanzerò forse persino alle contradizioni.
Allora quando si detta un libro non vi si impiega se non ciò, che serve a provare un
sistema, che si è formato; e si rigettano molti pensieri, i quali equivarrebbero a quelli,
onde l’uso si è fatto, e col mezzo de’ quali si sarebbe provato il contrario. Questa è una
spezie di mala fede. Le mie lettere saranno il giornale de’ miei pensieri, e dirò sopra
ciascun soggetto ciò, che io ne penso nell’instante in cui scrivo, e quali sono le cose
sopra di cui si dee sempre pensare ugualmente. Sono esse in picciolissimo numero, ed
io non parlerò di loro che rade volte.
LETTERA II
Sopra la Memoria, e sopra la Previsione
Il nostro spirito, quell’Essere, la di cui principal proprietà si è di percepir se medesimo,
e di percepire tutti gli oggetti che gli sono d’intorno, è anche dotato di due altre facoltà,
cioè di Memoria, e di Previsione. La prima si è un richiamo del passato, e l’altra
un’anticipazione sull’avvenire. Sembra che per queste due facoltà lo spirito umano dif-
ferisca il più da quello delle bestie. Non già che le bestie ne siano affatto sprovvedute,
5