Page 32 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis
particolarmente Inglesi. Compiuta la grande impresa della linea meridionale, che si
estendeva per tutto il Regno di Francia, apparve dal calcolo dei Geografi, che i gradi del
circolo meridionale erano minori quanto più si avvicinavano ai poli. Non si commosse il
Newtono per questo, nè ritrattar volle la prima sentenza per sottoporsi alla nuova
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oppinione, ma il rinomato Cassini con grande ingegno, e con industria incomparabile
volendo far vedere il contrario, pretese, che il globo terracqueo vicino ai poli fosse di
figura sferoidale bislonga. Il bisogno, che vi era di scoprire la verità, fece risolvere il Re
di Francia a promuovere col real suo favore, e coi necessarj potenti ajuti una tale sco-
perta, proponendo all’Accademia delle scienze di mandare alcuni de’ socj suoi, periti
nelle cose celesti, e geografiche a fare le più minute osservazioni sotto l’Equatore, e verso
i poli, perchè col trionfo del vero, si rimovesser tai dubbi. Furono però spediti
nell’anno 1735 sotto gli auspici reali, e a spese del Monarca nel regno del Perù
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nell’America meridionale i celeberrimi Godino, Bouguerio, e Condamino, i quali
si affaticarono facendo le loro osservazioni sotto lo stesso Equatore. Ma l’anno
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appresso il nostro Maupertuis, datigli per compagni Clairault, Camus, Monnier, [10] e
l’Abbate Outhier Uomini dottissimi, fu spedito verso il Settentrione, acciocchè la
medesima impresa riducesse a fine nelle terre prossime al polo. A questa compagnia
di eruditissimi soggetti aggiunse il Re di Svezia il chiarissimo Celsio [11] professore di
Astronomia in Upsal, e tutti insieme, dopo aver superate infinite molestie nel viaggio,
cominciarono le loro osservazioni dal castello di Torn [12] nella Svezia settentrionale, e
pare impossibile, che potessero resistere a tante difficoltà, che sembravano
insuperabili. Le vinsero colla costanza, e col desiderio d’investigar con certezza il
vero, e col favore della fortuna presieditrice alle scienze ridussero alla meta l’impresa,
poichè dopo alcuni mesi, superati con invitta pazienza gl’incomodi del freddo,
degl’insetti, delle selve, de’ fiumi, e de’ monti in una parte di mondo molestissima,
coll’accuratezza de’ calcoli, e delle esattissime osservazioni scopersero, che il grado
della linea meridionale sotto il circolo polare era circa sei mila piedi, misura di Parigi,
più grande, che non si era immaginato Cassini, e da ciò ne veniva in conseguenza, che
la Terra verso i poli molto si comprimeva, e spianava. Tornato Maupertuis in Francia,
il tutto espose all’Accademia, e dichiarò di quai regole si era egli servito per venire in
cognizione della verità, e di quanto momento tal discoperta si fosse, e nell’anno 1738,
perchè divenisse di ragion pubblica della gente erudita, la fece stampare in un
Trattato, che ha per titolo de Figura Terræ.
Questo fu il massimo grado della gloria del nostro Filosofo, il quale fattosi guida a
Spiriti illustri per dottrina, disprezzando i pericoli, e vincendo le difficoltà, si accinse ad
esequire ciò, che veruno de’ Matematici non avea ardito prima di lui di pensare, e diede
al nostro secolo un monumento di eterna ricordanza.
La fama del grande impegno corse per tutte le parti della Repubblica Letteraria, e
fece vedere quanto dall’Uomo grande si poteva aspettare. Per compiacere al Re suo Si-
gnore pubblicò in appresso l’elegantissimo Trattato de Parallaxi Lunæ, opera, che cor-
rispose perfettamente all’idea reale, che era di facilitar la maniera di definire la longitu-
dine de’ luoghi.
La Germania fu, al pari della Francia, un gran testimone del merito, e della cogni-
zione nelle ottime discipline del nostro Maupertuis, poichè avendo il regnante Re di
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