Page 27 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Maupertuis scienziato e filosofo del vivente
di grande stima e affetto. Con il pretesto di prendere le parti di un giovane
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matematico che era stato espulso dall’Accademia di Berlino per aver accusato
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Maupertuis di plagio nei confronti di Leibniz, Voltaire intinse la propria penna nel
vetriolo e ferì l’amico d’un tempo con un feroce libello satirico dal titolo Histoire du
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docteur Akakia et du natif de St-Malo (1752).
In quel pamphlet, parodia di una diagnosi, si racconta di un medico, dal nome
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evocativo di Akakia, che ha in cura un folle mitomane di Saint-Malo (ovvia l’al-
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lusione a Maupertuis), da tempo gravemente affetto da philotimie e da philocratie: un
vero e proprio charlatan, reo, tra l’altro, di aver assunto l’identità di «un presidente di
un’illustre accademia» per poter pubblicare alcune ‘assurde’ Lettres addirittura due
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volte: come opera a sé stante, e come parte delle proprie Œuvres. A prova della follia
del suo paziente, il dottor Akakia riporta così, stravolte da pungente ironia, molte delle
osservazioni e delle idee esposte nelle Lettres. Quelle che oggi, come si è visto e si
leggerà, appaiono proposte lungimiranti e avveniristici programmi di ricerca furono
liquidati dalla penna di Voltaire come semplici follie di un pazzo millantatore.
Certo la lettura dell’oltraggioso libello fa oggi sorridere e parteggiare per la sventura-
ta vittima, ingiustamente ridicolizzata e offesa, ma ai tempi il vile affondo sortì l’effetto
desiderato. Infatti, se in pubblico Federico II mostrava ancora grande rispetto e stima per
il Presidente della sua Accademia, censurando con durezza l’indegno comportamento di
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Voltaire, in privato non mancò, alla lettura del pamphlet, di condividerne il contenuto.
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Purtroppo l’Histoire du docteur Akakia venne stampata in migliaia di copie in Olanda e
fatta circolare in tutta Europa, nonostante il divieto imposto da Federico II. Trovandosi
quindi costretto a mandare al rogo, sulla pubblica piazza, le copie del libello ancora in
circolazione, il re ruppe i rapporti con Voltaire, al punto di cacciarlo da Berlino e di
farlo imprigionare, una volta che questi, recidivo nei suoi attacchi a Maupertuis, era
giunto a Francoforte.
Maupertuis, nonostante fosse stato pienamente assolto dall’accusa di plagio nei
confronti di Leibniz, e conservasse la stima e l’amicizia di personaggi come Euler,
Montesquieu e Federico II, capì che il suo prestigio scientifico e la sua immagine
pubblica a Berlino erano state gravemente compromesse. Anche nella sfera privata,
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Johann Samuel König (1712-1757).
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König, senza prove, accusò Maupertuis di aver copiato, nella formulazione del Principio della minima
azione, una lettera inedita di Leibniz. Rigurdo alla querelle tra König e Maupertuis relativa alla paternità
del Principio della minima azione, si veda Di Domenico (1990, pp. 119-134), e Terrall (2002, pp. 292-
302). Il Principio della minima azione, proposto da Maupertuis nel 1745 e discusso ampiamente nell’Essai
de cosmologie del 1751, afferma che in tutti i mutamenti che avvengono nell’universo, la quantità di
azione richiesta è sempre la minore possibile.
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Cfr. Voltaire (1967).
86 Grecizzazione umanistica del francese Sans-Malice. Akakia fu una famiglia di medici francesi che si
distinse tra il XVI e il XVII secolo. Si ricorda in particolare Martin Akakia (1497?-1551), medico del re
Francesco I e professore all’università di Parigi.
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Amore degli onori e del potere.
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Il sarcasmo di Voltaire deriva dal fatto che nel 1752, a Dresda presso l’editore Walther, Maupertuis
pubblicò le Lettres sia come opera autonoma, sia come parte di un volume che riuniva i suoi scritti (Les
Œuvres de Mr. de Maupertuis).
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Cfr. Voltaire (1988, p. 48).
90 Pare che solo a Parigi ne siano state vendute trentamila copie.
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