Page 60 - Ettore Dezza, Lezioni di storia del processo penale, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Ettore Dezza – Lezioni di storia del processo penale
6.1.2. La Spagna
In Spagna istituti processuali di natura inquisitoria (di matrice in particolare
canonistica) erano già presenti nella Ley de las Siete Partidas, realizzata nel 1265 da
Alfonso X il Saggio per il Regno di Castiglia. Successivamente, il modulo inquisitorio
si era largamente diffuso sia per una autonoma evoluzione della prassi delle corti sia
grazie alla recezione delle dottrine di diritto comune. Per l’epoca che ci interessa,
devono essere segnalati due testi di particolare rilevanza: l’ordinanza del 1521 per il
Regno d’Aragona, visibilmente ispirata ai principi inquisitori del processo romano-
canonico, e per il Regno di Spagna la Nueva Recopilaciòn de las Leyes, poderosa
consolidazione-raccolta promulgata da Filippo II nel 1567, che riprende la disciplina
inquisitoria già delineatasi a partire dalla Ley de las Siete Partidas e vi aggiunge la nuova
regolamentazione (contenuta nel titolo XIII del Secondo Libro) dell’attività dei
«procuratores fiscales», comparsi sull’orizzonte giudiziario iberico nella prima metà del
XV secolo.
6.1.3. I Paesi Bassi
Di notevole interesse è il caso dei Paesi Bassi spagnoli, ai quali il 5 e il 9 luglio 1570 il
Duca d’Alba – il «duca di ferro» – impone, in nome del sovrano Filippo II, l’entrata in
vigore di due Ordonnances Criminelles/Criminele Ordonnantien, redatte sia in francese
che in neerlandese-fiammingo. La prima, l’Ordonnance sur le fait de la justice
criminelle/Ordonnantie op het stuk der criminele justitie, è dedicata al diritto penale
sostanziale, e cioè al sistema dei reati e delle pene. La seconda regola la procedura penale;
si intitola Ordonnance sur le fait du stile général aux procédures des causes
criminelles/Ordonnantie op den stijl van procedeeren in crimineele zaken, ed è nota con il
nome di Stil o Style Criminele. Lo Style Criminele presenta tutti i caratteri peculiari del
modulo inquisitorio di diritto comune. Non a caso vi ha messo mano un giurista
accademico, Viglius van Aytta, romanista di qualità, assistito da Joost Damhouder,
criminalista dalle grandi fortune editoriali che – come vedremo – nel 1554 aveva pubblicato
la Praxis Rerum Criminalim di Philip Wielant. La procedura è rigidamente scritta e
segreta, accoglie il sistema della prova legale, attribuisce una funzione decisiva alla
confessione e conseguentemente alla tortura, prevede l’intervento del procuratore fiscale.
Le due Ordonnantien si inquadrano nel fallito tentativo di pacificazione della
regione, lacerata da profondi contrasti di natura politica e confessionale. Esse aboliscono
gran parte dei privilegi locali in materia penale e, grazie anche a taluni contenuti giudicati
particolarmente iniqui e vessatori nei confronti della popolazione, finiscono per fornire
ulteriori motivazioni al vasto movimento insurrezionale che da anni scuote i Paesi Bassi
spagnoli. Fallita la repressione, le Ordonnantien vengono infine sospese in seguito alla
pace di Gand dell’8 novembre 1576. Ciò nonostante, per oltre due secoli lo Style
Criminele continua a rappresentare la normativa di riferimento per le corti di giustizia
fiamminghe e olandesi, a ulteriore conferma dell’ormai generalizzata accettazione delle
forme inquisitorie, che anche nei Paesi Bassi si erano venute insediando fin dal XIV
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