Page 147 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio del linguaggio con la risonanza magnetica funzionale 129

frasi in cui l’intonazione mette in risalto alcune parole e l’attività associata
all’ascolto di frasi senza picchi d’intonazione. La sensibilità all’intonazione è
stata individuata in un gruppo di regioni usualmente associate con processi
attentivi, che include aree della corteccia parietale posteriore e inferiore (Cabeza
et al. 2008; Corbetta, Shulman 2002).
Si noti che i processi attentivi non si limitano a modulare l’attività di regioni
che elaborano il linguaggio o a reclutare regioni ausiliari per meglio svolgere
una funzione. In alcuni casi, i processi attentivi sono parte integrante dell’intero
processo di comprensione linguistica, senza i quali essa non sarebbe possibile.
Per esempio, si consideri un esperimento che ha esaminato separatamente i
network associati all’integrazione locale e globale nella comprensione della
narrativa (Egidi, Caramazza 2013). L’integrazione locale è quella fra la frase in
input e il contesto più recente, l’integrazione globale è quella fra la frase in input
e l’intero contesto dato, che include anche parti più distali dell’informazione
presentata in precedenza. I risultati mostrano che l’integrazione delle frasi finali
di una serie di storie coinvolge sia le regioni usualmente sensibili al carico
d’informazione in memoria di lavoro (Wager, Smith 2003) che le regioni che
regolano l’attenzione top-down (Cabeza et al. 2008; Corbetta, Shulman 2002).
Questi risultati suggeriscono che il primo sistema accede all’informazione distale
pertinente per l’integrazione della frase finale, il secondo lo usa nel preparare il
sistema all’integrazione dell’informazione che ha più senso dato l’intero contesto
(Egidi, Caramazza 2013). Secondo questo modello è allora chiaro che senza
questi processi attentivi si otterrebbe una comprensione solo parziale o
addirittura nulla. Si noti, per inciso, che anche il legame fra attenzione e
linguaggio non si limita al livello del discorso o della frase, ma è anche evidente
a livelli linguistici più bassi (per esempio, Petkov et al. 2004).




2.3.3. Il ruolo della memoria
Fra i processi che fanno parte dell’elaborazione del linguaggio ma non sono
processi strettamente linguistici si annoverano i processi di memoria che
permettono l’accesso all’informazione presentata in precedenza. Teorie
psicologiche della comprensione del discorso hanno proposto un meccanismo
basato sulla memoria che permette di riaccedere al contesto precedente tramite
segnali presenti nella memoria di lavoro (Gerrig, O’Brien 2005) e un
meccanismo di monitoraggio di un certo tipo d’informazione (come, per
esempio, tempo, spazio, scopi dei personaggi di una narrativa) che aggiorna in
continuazione il modello del testo in base ai cambiamenti nell’informazione
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