Page 149 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Lo studio del linguaggio con la risonanza magnetica funzionale 131

Il lavoro di Egidi e Caramazza (2013) mostra anche che più di un network
sia coinvolto nella registrazione del contenuto linguistico in memoria.
L’estensione del network dipende dalla quantità d’informazione considerata
durante l’integrazione e la facilità con cui una frase si integra con il contesto
recente o quello più globale. Per frasi finali di storie semplici, il cui significato
dipende dal contesto recente, l’attività durante la comprensione della frase si
correla alla memoria successiva di questa frase in un numero limitato di
regioni. Invece, quando il significato della frase finale richiede il ripristino di
un contesto più globale, l’attività durante la comprensione si correla alla
memoria successiva in un numero di regioni molto più ampio.



2.3.4. La rappresentazione di relazioni statistiche
La capacità di rappresentare relazioni statistiche in un flusso d’informazioni in
input è considerata una funzione linguistica fondamentale per l’acquisizione
di una grammatica (Saffran 2003). È stato proposto però che esista un sistema
che permette la codifica di regolarità statistiche sia per il linguaggio che per
altri tipi di stimoli (Conway et al. 2009). Diverse regioni che si considera svol-
gano funzioni linguistiche fondamentali sono infatti sensibili a regolarità più
generali. Per esempio, Petersson e colleghi (2012) hanno mostrato che il giro
frontale inferiore sinistro è sensibile a violazioni in grammatiche artificiali.
Questo risultato suggerisce che il coinvolgimento di questa regione
nell’elaborazione della sintassi sia dovuto alla sua capacità più generale di
rappresentare una struttura statistica. È stato infatti suggerito che il giro fron-
tale inferiore sinistro non sia tanto coinvolto in computazioni linguistiche
quanto nell’elaborazione di sequenze strutturate in generale (Petersson et al.
2012). Si noti anche che il giro frontale inferiore risponde più fortemente
all’elaborazione di grammatiche artificiali più complesse rispetto a gramma-
tiche artificiali più semplici (Bahlman et al. 2009).
Risultati analoghi sono stati ottenuti anche in altri ambiti. Per esempio,
esperimenti con stimoli musicali hanno individuato la sensibilità a irregolarità
musicali in regioni usualmente associate all’elaborazione linguistica (per
esempio, giro temporale superiore anteriore, giro inferiore frontale posteriore,
area motoria supplementare; Seger et al. 2013). Il coinvolgimento di queste
regioni è stato anche documentato per la percezione di strutture ordinate in
sequenze di suoni generici (Tobia et al. 2012).
Nonostante questi risultati suggeriscano che ambiti disparati come il
linguaggio, la musica e le grammatiche artificiali condividano il sostrato neurale
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