Page 9 - Federico Focher (a cura di), PIERRE-LOUIS MOREAU DE MAUPERTUIS Lettere filosofiche e scientifiche
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Introduzione




Maupertuis scienziato e filosofo del vivente








Il est le premier qui ait commencé
à se rapprocher de la vérité.
1
Buffon

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Quando nel 1740 lascia Parigi per raggiungere Berlino, Maupertuis è già uno scienzia-
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to al vertice della propria fama. Membro dell’Académie Royale des Sciences dal 1723,
della Royal Society dal 1728 e della Preußische Akademie der Wissenschaften di Berli-
no dal 1735, è considerato uno dei migliori esprits di Parigi, un savant conteso fra sa-
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lotti e boudoirs.
Spirito indipendente e cosmopolita, nel 1728 aveva trascorso un lungo periodo a
Londra, dove era venuto in contatto con il pensiero di Isaac Newton (1642-1727).
Accortosi immediatamente della portata rivoluzionaria delle nuove leggi della dinamica e
della gravitazione universale, al suo ritorno sul continente si recò a Basilea per studiare,
con l’aiuto del matematico Johann I Bernoulli (1667-1748), gli ardui Philosophiæ
Naturalis Principia Mathematica (1687). Tornato a Parigi, si dedicò con grande passione
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alla divulgazione della nuova fisica newtoniana, in un ambiente accademico refrattario,
ostile e sciovinista, per nulla disposto ad abbandonare la vecchia teoria cartesiana dei
vortici. Così, tra il 1728 e i 1736, i suoi studi, focalizzati soprattutto su problemi di
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carattere matematico, fisico e astronomico, finiranno immancabilmente per suscitare

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Buffon (1769, p. 244).
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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis (Saint-Malo, 1698 - Basilea, 1759). Per un ottimo studio scientifico
sulla vita e le scoperte di Maupertuis, si veda Terrall (2002). Invece, per una recente opera su Maupertuis,
divulgativa e di piacevolissima lettura, si veda Bousquet (2013).
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Maupertuis diventerà pensionnaire géomètre dell’Académie Royale des Sciences nel 1731, e nel 1742 ne
sarà direttore. L’anno successivo verrà eletto tra gli Immortali di Francia nell’Académie Française su
proposta dell’amico Montesquieu.
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Cfr. Terrall (1996).
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Maupertuis, in particolare, introdusse Voltaire e M.me de Châtelet alla teoria di Newton. Sull’onda
dell’entusiasmo per lo scienziato inglese, Voltaire pubblicherà una delle più brillanti difese della teoria
newtoniana dalle accuse dei filosofi cartesiani: le Lettres anglaises (1733-1734) e, dopo cinque anni, nel
1738, gli Eléments de la philosophie de Newton, forse il suo miglior lavoro scientifico. M.me de Châtelet,
valente matematica, in seguito alle lezioni ricevute da Maupertuis tradurrà in francese i Principia
mathematica di Newton.
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In questi anni pubblicherà, in particolare, il libro Discours sur les différentes figures des astres (1732), e
le memorie Sur la figure de la Terre et sur les moyens que l’astronomie et la géographie fournissent pour
la déterminer (1733); Sur le mouvement d’une bulle d’air qui s’élève dans une liqueur (1733); e Sur les
figures des corps célestes (1734).

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