Page 136 - Ettore Dezza, Lezioni di storia del processo penale, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Ettore Dezza – Lezioni di storia del processo penale
Quanto al diritto di ricusare un certo numero di membri del collegio giudicante,
si sottolinea con enfasi che
La libera facoltà delle sospensioni è il sacro asilo contro le oppressioni, ed il più
forte riparo della libertà civile.
Consigliato dall’esperienza, Pagano nota che, al di là di ogni piano di riforma, ciò che
più conta nel processo penale è l’essere giudicati da persone affidabili, e conclude
riaffermando che
Il collegio adunque e la libera facoltà di ricusare qualsiasi giudice sono il soste-
gno della libertà civile.
Su queste basi, le Considerazioni tracciano infine due programmi di riforma, l’uno
(«riforma del processo criminale») più ampio, incisivo e ambizioso, l’altro («corre-
zione del presente processo») più limitato, e concepito come un primo passo sulla
strada del cambiamento vero e proprio.
La «riforma del processo criminale» prevede in primo luogo una razionale revi-
sione delle strutture giudiziarie, con la netta separazione tra i magistrati chiamati a
formare il collegio giudicante e i magistrati incaricati dell’accusa, che peraltro può
essere condotta anche da privati cittadini. L’imputato ha diritto, sussistendo determi-
nati requisiti e garanzie, alla libertà provvisoria. La fase preparatoria continua a esse-
re di natura prevalentemente inquisitoria, ma l’udienza risulta aperta – segnatamente
in ordine alle deposizioni testimoniali – ai principi della pubblicità, dell’oralità e del
contraddittorio. Il procedimento deve essere condotto con la massima celerità, grazie
anche a termini assai ristretti. Le nullità non sono previste, poiché la tutela dei diritti
dell’accusato è affidata principalmente all’istituto della ricusazione dei giudici (con-
cessa anche all’accusatore). Sono invece previsti il giudizio d’appello e l’eventuale
terzo grado di giudizio, secondo il sistema della doppia conforme.
La «correzione del presente processo» è incentrata sui seguenti punti: elimina-
zione delle pene arbitrarie; audizione delle parti prima della raccolta delle prove; di-
sciplina meno restrittiva della libertà personale; presenza dell’imputato o del difenso-
re ad alcuni atti della fase preparatoria; trasmissione anticipata degli atti all’imputato;
eliminazione dei procedimenti sommari; introduzione di un sistema di impugnazioni
basato sulla doppia conforme; abolizione delle nullità, in quanto causa di indugi e
dilazioni; introduzione di un limitato diritto di ricusazione; verifica della professiona-
lità e dell’affidabilità del personale giudiziario subalterno.
Le riforme propugnate da Pagano hanno come meta ideale l’attuazione di un si-
stema processuale esclusivamente accusatorio, e si rivolgono quindi a modificare la
situazione esistente senza peraltro sbarrare la via a ulteriori cambiamenti. Le soluzio-
ni elaborate, talora ardite e rivoluzionarie, più spesso moderate e prudenti, si ricolle-
gano volta a volta a osservazioni ed esperienze soggettive, a principi di matrice sia
utilitaristica che umanitaria, a indicazioni desunte dallo studio storico-comparatistico
del processo penale. Per meglio comprenderne il significato complessivo, e per co-
gliere appieno gli scopi dell’opera e gli intenti dell’autore, è opportuno rammentare
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