Page 50 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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32 F. Vespignani
È quindi consigliabile utilizzare inizialmente, ove necessario, un filtraggio
molto blando, eseguire le altre operazione di eliminazione o riduzione degli
artefatti che vedremo nel prossimo paragrafo e solo successivamente applicare
un filtro più forte per eliminare segnali che hanno frequenze distanti da quelle
dei segnali di interesse.
4.2.2. Scarto di epoche con artefatti
Un ulteriore passo di analisi per il miglioramento del rapporto segnale-rumore
consiste nello scarto di epoche affette da artefatti. L’identificazione delle epo-
che affette da ampi artefatti può essere svolta sia in modo automatico, tramite
la selezione sulla base di alcuni parametri del tracciato, che tramite ispezione
visiva da parte di un operatore esperto. Esistono vantaggi e svantaggi per en-
trambe le opzioni: da un lato l’ispezione da parte di un operatore esperto è
superiore in capacità di discriminazione rispetto ad algoritmi di pattern
detection, dall’altra lo scarto automatico è maggiormente riproducibile, esente
da possibili bias dello sperimentatore e più veloce in quanto appunto svolto
automaticamente. Le due scelte sono a mio avviso egualmente giustificate an-
che se in differenti ambiti di ricerca la comunità di studiosi ha spesso svilup-
pato una preferenza per l’una o l’altra tecnica. Tra gli studi sulla comprensione
frasale ve ne sono i cui autori rimuovono – in modo manuale o automatico – le
epoche compromesse da artefatti.
Stante che gli artefatti più ampi e insidiosi sono quelli generati dagli occhi
(movimenti oculari e blink) è possibile, nel caso siano stati raccolti più siti in
posizioni opposte rispetto agli occhi il calcolo di canali differenziali fra canali
posti sui lati opposti degli occhi: la differenza fra il canale di sinistra e quello
di destra equivale al segnale che sarebbe stato raccolto con un montaggio bipo-
lare elettro-oculografico orizzontale. Analogamente la differenza fra il segnale
di un elettrodo posto sopra l’occhio e il segnale di un elettrodo posto sotto
l’occhio permette il calcolo di un elettro-oculogramma verticale. Tali segnali
bipolari (non più riferiti al riferimento comune) sono particolarmente utili per
evidenziare segnali di origine oculare, altri segnali (cerebrali) simili ai due lati
opposti degli occhi sono infatti cancellati nella differenza mentre segnali di
origine oculare avendo polarità opposta ai due lati dell’occhio vengono ampli-
ficati dalla procedura. Tali canali differenziali sono particolarmente utili per
mettere in evidenza artefatti di natura oculare sia nelle procedure di scarto
manuale che automatico.