Page 45 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Gli ERP nello studio dei processi di comprensione frasale 27
tive a un evento di interesse (di qui il nome di potenziali evento-relati). Stante
che l’EEG registra assieme a queste deflessioni anche altri segnali sia cerebrali
che non cerebrali (che chiameremo nel complesso ‘rumore’ in contrapposizio-
ne al ‘segnale’ evento-relato di interesse) e che tale rumore è spesso molto più
ampio delle variazioni relate a eventi, l’utilizzo di disegni sperimentali a misu-
re ripetute è nella maggior parte dei casi necessario per ottenere dei dati inter-
pretabili in termini di processi cognitivi. Per ogni applicazione della tecnica il
numero di ripetizioni necessario per ottenere un sufficiente rapporto segnale-
rumore dipende da molti fattori, fra i quali i principali sono:
a. l’ampiezza dell’effetto o componente ERP di interesse (quanto
più ampia è la differenza in termini di risorse e processi cognitivi
coinvolti nelle due condizioni che si intendono confrontare tanto
più ampi tenderanno a essere gli effetti elettroencefalografici del-
la manipolazione);
b. la tipologia e la quantità di rumore presente nel dato EEG origi-
nale;
c. i limiti imposti dal numero massimo di ripetizioni dell’evento e
delle condizioni sperimentali che possono essere presentate a un
partecipante all’interno di una singola sessione (una sessione
EEG può durare fino ad un massimo di circa 2 ore).
Tipicamente si tenta di agire su tutti questi fattori. I primi studi ERP sulla com-
prensione frasale (e molti ancora oggi) hanno infatti utilizzato violazioni lin-
guistiche (sintattiche o semantiche), spesso poco presenti nel linguaggio quo-
tidiano, che danno appunto luogo ad ampi effetti ERP.
La logica di questi paradigmi è dettata appunto dalla necessità di avere
variazioni importanti dei segnali elettrici prodotti dal cervello, cercando di
inferire informazioni sui processi di elaborazione del linguaggio naturale a
partire da indici fisiologici legati all’elaborazione di materiale linguistico poco
naturale.
Una delle motivazioni di questa scelta sperimentale rispetto all’utilizzo di
coppie minime più ecologiche è appunto l’ampiezza degli effetti ERP e quindi
la relativa facilità di evidenziarne e misurarne i correlati elettrofisiologici con
un buon rapporto segnale-rumore anche con un numero limitato (circa 40) di
ripetizioni dell’evento critico.