Page 46 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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28 F. Vespignani
4.1. Riduzione degli artefatti in fase di acquisizione dei dati
Per quanto riguarda l’ampiezza del rumore si può agire cercando di diminuire
in fase di acquisizione o in fase di analisi dei dati sia gli artefatti fisiologici sia
gli artefatti non fisiologici. Per limitare gli artefatti in acquisizione è fonda-
mentale stabilire un buon contatto elettrico fra gli elettrodi e la cute (per un
approfondimento sulle corrette metodologie di apposizione degli elettrodi si
veda Picton et al. 2000; Kappenman, Luck 2010). È buona norma utilizzare lo
stesso tipo di elettrodi e di accoppiamento gel-elettrodo per ogni sito di misura
ed effettuare una buona pulizia della cute tramite alcool o leggera abrasione
con apposite paste dermoabrasive. L’impedenza (resistenza elettrica al pas-
saggio di corrente alternata, testata con segnali campione di frequenza simile
ai segnali cerebrali, attorno agli 8 Hz) va tipicamente mantenuta sotto i 5 kΩ.
Un ulteriore fattore che contribuisce a diminuire gli artefatti non fisiologici è la
scelta dell’ambiente di misura: è sempre preferibile l’utilizzo di una cabina di
misura dotata di una gabbia di Faraday che scherma dai campi elettromagneti-
ci ambientali, in particolare da quelli generati dagli impianti elettrici degli edi-
fici. Se non si dispone di una gabbia di Faraday è importante comunque sce-
gliere una stanza ove svolgere le misure distante da sorgenti di forti campi
elettromagnetici. Ulteriori sorgenti di rumore elettrico che vanno considerate
sono gli strumenti utilizzati per la somministrazione degli stimoli (monitor,
cuffie, computer); particolarmente insidioso è il segnale prodotto da monitor a
raggi catodici (CRT) che producono interferenze alla frequenza di refresh del
monitor (tipicamente fra i 60 Hz e i 100 Hz) che, essendo sincroni alla presen-
tazione di immagini, non sono eliminati ma anzi amplificati dalla procedura di
average. La cattura di tali segnali elettromagnetici avviene nei circuiti formati
dai cavi che vanno dai siti di misura encefalici all’amplificatore: è buona nor-
ma tenere tali cavi raccolti (o intrecciati fra loro) per minimizzare l’area delle
spire e quindi la cattura di segnali elettromagnetici ambientali. Esistono oggi
in commercio sistemi di registrazione detti a elettrodi attivi che attuano una
schermatura dei cavi e/o uno stadio di pre-amplificazione o adattamento di
impedenza già sugli elettrodi (si veda, per esempio Metting van Rijn, Peper,
Grimbergen 1990). L’utilizzo di questi tipi di hardware mostra i suoi vantaggi
soprattutto se è necessario svolgere misure EEG al di fuori da laboratori dedi-
cati o, comunque, in situazioni ove le interferenze elettromagnetiche non sono
controllate.
Per quanto riguarda gli artefatti fisiologici essi hanno differenti origini e
differenti caratteristiche di ampiezza, frequenza e forma d’onda. I principali
artefatti fisiologici sono dovuti alla tensione muscolare, a variazioni delle ca-