Page 37 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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Gli ERP nello studio dei processi di comprensione frasale 19

2. Cos’è l’EEG

L’EEG è la misura, ripetuta (campionata) nel tempo, delle differenze di poten-
ziale elettrico fra differenti punti dello scalpo. Tipicamente negli studi di psi-
cologia sperimentale si utilizzando configurazioni monopolari, ovvero si mi-
sura la differenza di potenziale elettrico di molti siti di misura rispetto ad un
unico sito di riferimento. Chiaramente tali differenze dipendono dal sito di
riferimento scelto arbitrariamente. La grandezza fisica misurata è intrinseca-
mente differenziale ed è quindi impossibile attribuire un valore ‘assoluto’ della
variabile misurata in uno specifico sito posto sullo scalpo e questa è una prima
caratteristica che fa delle misure ERP variabili relative. Stante che i tessuti che
compongono l’encefalo sono ottimi conduttori di elettricità, differenze di po-
tenziale si possono generare solo a seguito di correnti elettriche (movimento di
ioni positivi e negativi all’interno dei tessuti) che generano un temporaneo
sbilanciamento di cariche elettriche all’interno dell’encefalo caratterizzato da
posizione, ampiezza e direzione nello spazio (dipoli elettrici). Il funzionamen-
to del sistema nervoso centrale (SNC) avviene tramite scambi elettrici fra le
cellule che lo compongono (neuroni). All’interno dei fenomeni elettrici che
presiedono al funzionamento del cervello, solo alcuni possono dare luogo a
potenziali sufficientemente ampi e sostenuti nel tempo da poter essere riflessi
in differenze di potenziale misurabili apponendo elettrodi sulla cute dello
scalpo. I fisiologi hanno individuato come sorgente principale dell’EEG i po-
tenziali postsinaptici generati dalle cellule piramidali della materia grigia del
cervello. Le condizioni per le quali l’attività neurale generi ampi dipoli sono
1
infatti che i dipoli siano generati da cellule di grandi dimensioni, allineate lun-
go una specifica direzione spaziale (configurazione a campo aperto) e che
l’attività elettrica sia coerente e sostenuta nel tempo (Pennisi, Sarlo 1998, Capi-
tolo 3; Kutas, Dale 1997, per una approfondita trattazione fisica si veda Nunez,
Srinivasan 2006). Oltre a ciò, dato un dipolo all’interno dell’encefalo,
l’ampiezza delle deflessioni EEG che esso produce dipende anche dalla sua
posizione e dal suo orientamento rispetto alla superficie dell’encefalo sulla
quale avviene la misura. A parità di ampiezza del dipolo esso dà luogo a de-

1 Ci riferiamo qui ai generatori neurali della maggior parte delle differenze di
potenziali che compongono l’EEG, in casi particolari è invece possibile ottenere dall’EEG
segnali generati da altri fenomeni elettrici, anche legati alla trasmissione di informazione
da organi periferici al SNC (si veda ad esempio potenziali elettrici acustici precoci,
auditory brainstem response). Per quel che riguarda però i potenziali evocati cognitivi usati
per lo studio del linguaggio è lecito assumere siano generati unicamente da potenziali
post-sinaptici.
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