Page 24 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
P. 24
6 M. Vernice
si sperimentali. I filler pertanto sono creati per nascondere ogni manipolazione
sperimentale osservabile nei nostri item.
Il numero di filler può essere variabile e dipendere dal numero di item e
dalla durata totale del nostro esperimento. Per esempio, in esperimenti di pro-
duzione del linguaggio sugli adulti (come un compito di naming o un continua-
tion task), si potrà aggiungere tre volte il numero di item sperimentali presenti
nell’esperimento, perciò se i partecipanti vedranno 24 item sperimentali, do-
vremo includere 72 filler. Se invece si tratta di un esperimento di lettura (eye-
tracking o self-paced reading), composto già da 48 item sperimentali, si potrà
optare per l’inclusione di altrettanti filler. Ovviamente il numero di item totali
(sperimentali e filler) di cui consta l’esperimento dipende anche dal tipo di
partecipanti sperimentali che si vuole testare. Si consideri infatti che un espe-
rimento psicolinguistico (di lettura, produzione o comprensione) non dovreb-
be mai durare più di 30-40 minuti, tempo oltre il quale la soglia di attenzione e
concentrazione cala notevolmente. Inoltre, studi di acquisizione del linguaggio
rivolti a bambini di età prescolare spesso non si avvalgono dell’uso di filler. In
alternativa questi studi possono presentare un numero molto limitato di filler
a fronte di un numero altrettanto ridotto di item sperimentali. Per esempio, se
l’esperimento è destinato a una popolazione di partecipanti di tre anni, è con-
sigliabile tenere un numero basso di item sperimentali (12-16) e aggiungere
non più di 4 o 6 filler. Nel caso dei bambini infatti la soglia attentiva è ulte-
riormente ridotta e l’esperimento non dovrebbe durare più di 10-15 minuti.
4. Conduzione dell’esperimento: interazione con i partecipanti
Per condurre l’esperimento è necessario implementarlo in programmi adegua-
ti. Esistono molti programmi gratuiti che permettono di svolgere esperimenti
di psicolinguistica (per esempio, DMXD, software che permette di mostrare sia
stimoli visivi che acustici, e Linger, programma che consente di condurre espe-
rimenti di self-paced reading). Non è tuttavia lo scopo di questo paragrafo forni-
re dettagli sui programmi che vengono utilizzati per svolgere gli esperimenti.
Ci si soffermerà solo su alcuni aspetti pratici, ma tuttavia importanti, nella
somministrazione dell’esperimento. Innanzitutto, sia in una somministrazione
collettiva che individuale, si raccomanda di accertarsi del fatto che le istruzioni
per lo svolgimento dell’esperimento siano chiare e precise. A tale proposito, si
suggerisce di darle sia in forma orale che scritta prima di iniziare. In aggiunta
è necessario prevedere una serie di item di prova, da 3 a 5, prima dell’inizio
dell’esperimento vero e proprio, che definiamo practice trials. Durante questa