Page 27 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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La raccolta e l’analisi dei dati linguistici 9

di valutare le eventuali interazioni. L’interazione implica che la presenza di
una variabile determini cambiamenti nei valori dell’altra. I risultati
dell’ANOVA includono F (che rappresenta il rapporto tra la variabilità dovuta
alla manipolazione sperimentale e la variabilità associata a fattori puramente
casuali) e p, ovvero, la probabilità associata alla statistica F. Il p (o p-value)
rappresenta la probabilità che i dati siano dovuti al caso; per questa ragione si
vuole che il valore di p sia basso e la soglia convenzionale è di 0.05.
Naturalmente, quando conduciamo un esperimento vogliamo che la va-
riabilità tra le diverse condizioni sia dovuta in gran parte alla nostra manipo-
lazione e solo in piccola parte a fattori casuali che non possiamo controllare
(per esempio, variabilità tra i soggetti). Pertanto, più grande sarà F, cioè il rap-
porto tra queste due fonti di variabilità tra le condizioni, più potremo dire che
gran parte della variabilità è dovuta alla manipolazione della variabile indi-
pendente, mentre solo una piccola porzione della variabilità è associata a fatto-
ri casuali, che non possiamo controllare. Se il rapporto, e quindi il nostro F, è
abbastanza grande da essere improbabile che i nostri risultati siano dovuti a
fattori casuali, diremo che la differenza tra le condizioni sperimentali può es-
sere considerata significativa e che è dovuta alla manipolazione della variabile
indipendente.
Si noti che in psicolinguistica è prassi comune calcolare per ogni effetto un
ANOVA per partecipanti (o by subjects) e per item (o by items), indicati rispetti-
vamente come F1 e F2 (Forster, Dickinson 1976). Secondo questa procedura,
l’analisi by subjects permette di stimare quanto è attendibile un certo effetto tra
i partecipanti, mentre l’analisi by items stima l’attendibilità di un effetto tra gli
item. Un effetto è considerato statisticamente consistente quando risulta signi-
ficativo sia nell’ANOVA by items che in quello by subjects.
Torniamo allo studio di Van Gompel & Majid. Quali risultati potremo a-
spettarci? Per rispondere a tale domanda è necessario osservare il disegno spe-
rimentale e i fattori manipolati. Ricordiamo che questi autori avevano costrui-
to un disegno 2 (NP vs. pronome) x 2 (antecedente frequente vs. antecedente
non frequente) a misure ripetute, ovvero con una manipolazione within items e
within subjects. Potremo pertanto farci tre domande:
1. Gli NP sono letti più velocemente o più lentamente dei pronomi?
2. L’espressione anaforica (un pronome o un NP ripetuto) è letta più
velocemente quando si riferisce a un antecedente meno frequente
rispetto ad un antecedente più frequente?
3. C’è un effetto di frequenza dell’antecedente che vale egualmente
sia per un’anafora NP che per un’anafora pronome?
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