Page 29 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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La raccolta e l’analisi dei dati linguistici 11
6. Tecniche comportamentali per studiare il linguaggio
La psicolinguistica si avvale di molti metodi comportamentali d’indagine speri-
mentale. In questo paragrafo presenteremo alcuni dei metodi più comunemente
usati in letteratura per valutare specifici meccanismi linguistici.
6.1. Le tecniche di priming
Le tecniche sperimentali che implicano l’uso di un paradigma di priming par-
tono dal presupposto che la precedente esposizione a uno stimolo linguistico
influenzi il successivo comportamento verbale di un partecipante. I metodi di
priming vengono usati per indagare molti tipi di processi tra cui il riconosci-
mento visuale e uditivo di parole, l’elaborazione frasale, la produzione lessica-
le. Tutti gli esperimenti di priming (lessicale, semantico o sintattico) prevedono
la presenza di un prime (l’item a cui il soggetto viene esposto e che lo speri-
mentatore manipola) e di un target (l’item che segue il prime, a livello del quale
si misura la variabile dipendente).
Per esempio, si immagini di voler studiare quali fattori interferiscono con
un compito di denominazione, rallentandolo o velocizzandolo. Questo quesito
sperimentale può essere testato mediante un prime word interference task. In
questo compito si misura il tempo di denominazione della parola ‘dog’ (target)
dopo essere stati esposti a parole come ‘cat’ (prime semantico), ‘door’ (prime
fonologico), o ‘dogs’ (prime morfologico). Manipoleremo quindi la vicinanza
semantica, fonologica o morfologica del prime rispetto al target. La variabile
dipendente, misurata a livello del target, sarà il tempo di denominazione della
parola ‘dog’. Questo esperimento permetterà di chiarire se la vicinanza seman-
tica tra prime e target rallenta il tempo di denominazione, o se prime fonologici
o morfologici velocizzano la denominazione del target.
Nella produzione del linguaggio si ricorre ad un altro metodo di priming,
noto come ‘Priming Sintattico’. Questo fenomeno può essere descritto come la
tendenza a ripetere la struttura sintattica di frasi già ascoltate. Nella più classi-
ca delle procedure sperimentali create per indagare questo fenomeno (Bock
1986), i soggetti, occupati in un compito di descrizione di immagini che rap-
presentano eventi transitivi (per esempio, ‘il bambino bagna il cane’), vengono
esposti a intervalli regolari a una frase prime, che devono leggere e ripetere ad
alta voce. I ricercatori manipolano la forma sintattica delle frasi prime che i
soggetti devono leggere (Pickering, Branigan 1999). Per esempio, la frase prime
può essere un attivo (‘Un tifoso ha colpito l’arbitro’) o un passivo (‘L’arbitro è