Page 23 - Stefano Rastelli (a cura di), La ricerca sperimentale sul linguaggio: acquisizione, uso, perdita, Pavia, Pavia University Press, 2013
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La raccolta e l’analisi dei dati linguistici 5

Siamo consapevoli del fatto che la manipolazione within items non è pos-
sibile per una serie di materiali. Per esempio, per confrontare i tempi di lettura
di verbi e nomi, metà degli item dovranno necessariamente essere nomi e metà
verbi. In altre parole, ogni singolo item, come è ovvio, occorrerà solo come
nome o verbo. Un disegno di questo tipo è definito between items o tra item.
Per riassumere, si è visto che occorre controllare per quanto possibile la
variabilità insita negli item e nei soggetti. Per fare questo è auspicabile seguire
le seguenti indicazioni:
a. Scegliere una manipolazione within subjects, facendo sì che tutti i
soggetti siano esposti a tutte le condizioni sperimentali. Questo
implica avere per lo stesso soggetto più misure relative a tutte le
condizioni sperimentali.
b. Fare in modo che gli item sperimentali occorrano in tutte le condi-
zioni sperimentali, ovvero optare per una manipolazione within i-
tems. Questo permetterà di avere per ciascun item una misura rela-
tiva a tutte le condizioni sperimentali.

Infine, ricordiamo che le liste di presentazione degli item dovranno variare in
modo random per ogni partecipante. Per esempio, il partecipante 1 potrebbe
vedere l’item 1 in posizione 5, il partecipante 2 lo potrebbe vedere in posizione
20, il partecipante 3 in posizione 9. L’ordine in cui un item occorre in una lista
sperimentale viene definito ordine di presentazione dei trial e deve variare in
modo casuale per ogni soggetto.


3. Filler

Finora si è parlato di manipolazione sperimentale sottolineando il fatto che
senza di essa non c’è esperimento. Tuttavia è necessario che il partecipante
non sia consapevole di quale sia l’oggetto della nostra manipolazione. Infatti
un partecipante ‘non-naif’ potrebbe modificare il proprio comportamento di
proposito. Per ovviare a questo problema è necessario includere dei filler. I
filler sono item che assomigliano a quelli sperimentali, pur non presentando
nessuna manipolazione. Per esempio, si immagini di voler confrontare il tem-
po di lettura in frasi attive (‘La mamma lava la camicia’) e passive (‘La mela è
mangiata dalla mamma’). Per far sì che i partecipanti non leggano solo frasi
transitive, si potrebbero aggiungere anche strutture intransitive (‘il bambino
cammina’) che presentino un contenuto lessicale e semantico diverso dalle fra-
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